Fiabe russe di A. Afanas'ev: La vecchia avida

(testo esaminato, annotato, e tradotto da me. Distribuito con licenza CC 3.0 Italia. Per favore, vedasi note a pié di pagina.)

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(lacca russa di Alexander Kurkin, da Palekh. Tramite il sito palindromer.livejournal. Passaci sopra il puntatore del mouse per ingrandirla.)

Da: «Narodnye russkie skazki», 1855-'64

libro animato

C'era una volta una vecchia coppia di contadini. Un giorno il vecchio andò per il bosco a far legna; una volta trovato un albero antico, alzò la scure per abbatterlo, ma l'albero disse con voce umana: «Risparmiami, vecchio, ed esaudirò qualsiasi tuo desiderio.» «Va bene, allora, fammi diventare ricco.» «Sarà fatto! Torna a casa, adesso, e avrai tutto quello che vuoi.» Il vecchio tornò a casa e... meraviglia delle meraviglie! Al posto della vecchia capanna ne trovò una nuova di zecca, tutta rifornita di ogni ben di Dio! C'era una gran quantità di denaro, montagne di farina sufficienti a durare per dozzine di anni, e nell'aia, tante di quelle mucche, pecore e cavalli, da volerci almeno tre giorni per riuscire a contarli tutti. «Ehi, vecchio, da dov'è uscito tutto questo?» chiese la vecchia; «Bhè, vedi, moglie, ho trovato un vecchio albero nel bosco che mi ha promesso di darmi tutto quello che voglio.»

Dopo un mese, alla vecchia quella gran fortuna non bastava più, e disse: «Lo so che siamo ricchi, ma a che ci serve tutto questo se poi la gente non ci rispetta? Se l'amministratore lo volesse, potrebbe appiopparci molto più lavoro, e se gli saltasse il ticchio, potrebbe decidere di darci un sacco di legnate. Perciò, va' ora dall'albero e chiedigli di farti diventare amministratore.» Il vecchio prese con sé la scure, andò nel bosco e s'apprestò ad assestargli il colpo, perciò l'albero gli chiese: «Che cosa vuoi, vecchio?» «Voglio diventare un amministratore.» «Sei accontentato. Adesso va' pure con Dio!» Tornò a casa e meraviglia! Divenne un amministratore, e fuori c'era ad attenderlo una moltitudine di soldati pronti ad installarsi nel villaggio. «Dove diavolo sei stato, vecchio demonio?» gridarono, minacciondolo con le loro spade, «Sistemaci subito, e sistemaci bene! Coraggio, sbrigati.» E gli diedero un sacco di bastonate. Vedendo che neppure un amministratore riusciva ad ottenere sempre il rispetto dovutogli, la vecchia disse: «A che ti serve essere un amministratore, se persino i soldati te le hanno suonate? E allora cosa farà proprietario del latifondo? Se volesse, potrebbe fare di te tutto quello che vuole. Torna nella foresta e chiedi all'albero di farti diventare latifondista.» Il vecchio prese allora la sua scure, tornò dall'albero e si preparò ad abbatterlo. E l'albero disse: «Che cosa vuoi, vecchio?» «Voglio diventare un latifondista.» «Adesso lo sei. Vai pure con Dio!» E il vecchio divenne latifondista, ma dopo aver sguazzato nel lusso per un po', la vecchia pensò che non fosse ancora abbastanza e disse al vecchio: «Che cosa ci guadagno io ad avere un marito latifondista? Se fossi un colonnello, allora sì che sarebbe diverso! Tutti ci invidierebbero.» E ordinò al vecchio di tornare dall'albero per chiedergli di farlo diventare colonnello. Il vecchio prese la scure, andò nella foresta, e di nuovo finse di voler abbattere l'albero, ed esso gli chiese: «Che cosa vuoi, vecchio?» «Voglio diventare un colonnello.» «D'accordo, sarai colonnello. Ora, va' con Dio!» L'uomo tornò a casa ed ecco trasformato in colonnello. Qualche tempo dopo, la vecchia disse: «In fondo, essere sposata con un colonnello non è poi questo gran che.. potresti anche essere sbattuto in guardina da un generale se gli saltasse il ticchio! Torna dall'albero, vecchio, e digli che vuoi diventare un generale.» E riecco il vecchio nella foresta, a fare finta di assestare il colpo di grazia all'albero; «Che cosa vuoi, vecchio?» «Voglio diventare un generale.» «D'accordo. Ora va' pure con Dio!» Il vecchio tornò a casa ed ecco che si trasformò in un generale.

Passò altro tempo, finché la vecchia non fu più contenta di essere la moglie di un generale, e così, disse al marito: «Che ci guadagno ad essere la moglie di un generale? Se solo lo zar lo volesse, potrebbe spedirti in Siberia. Va' dall'albero e chiedigli di farti diventare zar e io zarina.» Il vecchio tornò nella foresta, afferrò la scure per abbattere l'albero, e quello gli chiese: «Che cosa vuoi, vecchio?» «Voglio diventare zar.» «Sei accontentato. Ora va' con Dio!» Il vecchio tornò a casa e trovò ad accoglierlo certi ambasciatori che erano venuti a prelevarlo per condurlo a corte; «Il vecchio re zar è morto» gli dissero, «e da oggi il nuovo zar sarete voi.»

Il vecchio e la vecchia regnavano da poco, finché ben presto la vecchia dichiarò che essere zarina non era sufficiente; chiamò il vecchio e gli disse: «Essere sovrani non è poi questa gran cosa! Se Dio lo volesse, ti manderebbe la morte e presto ti ritroveresti morto e sepolto. Va, dunque, dall'albero e digli di farci diventare due dei.» Il vecchio prese di nuovo la scure e tornò nella foresta, ma dopo che l'albero ebbe ascoltato le richieste del vecchio, le sue fronde stormirono e disse: «Altro che dei, giusto due orsi potete divetare, tutti e due!» E in quello stesso istante il vecchio si tramutò in orso e la vecchia divenne un'orsa, e insieme corsero via nel fitto della foresta.

(Traduzione dall'inglese di Valentina Vetere.)

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