Poeti Classici - Giovanni Pascoli

Pascoli

Giovanni Pascoli nacque a San Mauro di Romagna nel 1855. Suo padre amministrava una tenuta agricola di proprietà dei Torlonia, nella quale la famiglia viveva. Il fatto più drammatico nella vita del poeta accadde quando aveva appena dodici anni: fu la morte del padre, assassinato in un agguato, mentre viaggiava a bordo del suo calesse trainato dalla fedele «Cavallina Storna». Questa tragedia non fu purtroppo l'unica a lasciare per sempre un segno indelebile nel suo animo e nella sua vita. L'anno seguente, infatti, morì la sorella Margherita seguita pochi mesi dopo dalla madre Caterina. La vita dura, che da una parte sembrava accanirsi contro di lui, portandogli tanti dolori privati, non mancò dall'altra di premiarlo, quando con pieno merito, Pascoli diventò uno dei maggiori esponenti della Poesia Italiana, una delle più belle e sensibili opere di un grande poeta che aveva il dono di raccontare con una sensibilità e un'acutezza straordinaria le piccole cose della vita, come ad esempio i fiori, gli alberi, i bambini, gli oggetti anche più semplici che lo legavano agli affetti familiari. Allo stesso tempo, egli descrive il mistero della morte, l'imprevedibilità del destino, e le sofferenze, le ingiustizie, e il male che imprigionano l'Uomo, incapace di conoscere la realtà, di capirla veramente e di spiegarla.

Impegnandosi con tutto se stesso negli studi, riuscì ad ottenere una borsa di studio all'università di Bologna dove diventò allievo di Carducci e, nel 1882, si laureò in lettere. In quel tempo aderì al movimento socialista e fu anche condannato ad alcuni mesi di carcere. Dopo aver insegnato latino e greco in diverse città italiane, nel 1906 subentrò al Carducci come professore di letteratura italiana all'università di Bologna. Nel 1892 partecipò al concorso di poesia latina ad Amsterdam con il poemetto «Veianus», vincendo il primo premio, e questa fu la prima di altre dodici sempre dello stesso premio olandese.

Nel 1905, fu chiamato a succedere al Carducci nella Cattedra di Letteratura Italiana all'Università di Bologna. Più tardi acquistò una villa a Castelvecchio Barga, dove visse con la sorella Maria fino alla fine dei suoi giorni. Morì a Bologna il 6 aprile 1912.

Le sue opere principali sono:

  • «Myricae» (1891)

  • «Canti di Castelvecchio» (1903)

  • «Odi e Inni» (1906)

  • «Nuovi poemetti» (1909)

  • «Poemi italici»

  • «Poemi del Risorgimento»

Tra le opere in prosa:

  • «Il fanciullino» (1897)

  • «La grande proletaria si è mossa»

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Poesie di Giovanni Pascoli