Gian Franco D'Andrea - L'aquilone

libro animato

Al primo volo d’ondeggiato passo
il guardo volge all’apogeo più ardito
per transitar la strada di Parnasso
e navigar nell’oltre l’infinito.

Nell’aere spande effluvi d’emozione
all’esplorar l’immenso del creato
s’illude d’esser corpo d’un eone
e ringrazia il Divin per l’esser nato.

Ma poi s’avvede che più non riesce
s’arrotola saetta disperato
fuor d’acqua si dimena come pesce
da un filo d’egoismo catturato.

Lo trattien seco tal vile guinzaglio
a limitato sguardo lo condanna
la genitrice mano per l’incaglio
tira la fune e fa serrata spanna.

Mentre prostrato volge la planata
ode la brezza amica che l’avvisa
liberato sarà da gran folata
d’un Eolo già deciso per tal guisa.

Audace allor s’inerpica sereno
poi ch’el soffio potente s’è avverato
brama d’attraversar l’arcobaleno
e uscir cangiantemente pitturato.