Novelle e Racconti da Autori Emergenti - Vanni Poli, «Vipi» - La vera storia dell'orsacchiotta blu

libro animato

C'era una volta, in un paese lontano, una famiglia di orsi che viveva in una caverna di una grande montagna circondata da boschi e con un laghetto ai suoi piedi. La famiglia degli orsi blu faceva parte della tribù dei blu, la quale era sempre in lotta con la trib?dei rossi per il possesso delle rive del laghetto: infatti nel laghetto vivevano molti pesci dei quali gli orsi erano ghiotti. Da molti anni ormai sia gli orsi della tribù dei blu, che quelli della tribù dei rossi non potevano andare tranquilli al laghetto a procurarsi il cibo perché c'era sempre un avversario ad infastidirli ed a rubare loro i pesci migliori. Perciò sia gli orsi dei blu che quelli dei rossi si videro costretti ad andare a rubare il cibo dai cestini degli umani che visitavano la montagna e che si fermavano a fare i loro pic-nic. Gli umani, però, e gli orsi lo sapevano bene, erano molto suscettibili e pericolosi e non volevano affatto permettere agli animali di rubare il loro cibo, anche se gli animali soffrivano la fame. Il capo degli umani aveva, perciò deciso di mettere delle guardie sulla montagna, in modo da impedire agli orsi di gironzolare attorno alla ricerca di cibo.

Una sera, quando il sole stava tramontando ad occidente del lago, una piccola orsacchiotta blu ed un piccolo orsacchiotto rosso si ritrovarono affamati sulla riva del laghetto ad osservare i grossi pesci che nuotavano e ad immaginare come avrebbero saziato il loro vuoto stomaco. L'orsacchiotta blu si chiamava Dream, che nella lingua degli umani di quel posto significa sogno, mentre l'orsacchiotto rosso si chiamava Happy, che nella stessa lingua significa felice. Anche se i due orsacchiotti appartenevano a tribù rivali la fame li aveva avvicinati e li faceva stare calmi lì una vicina all'altro. Improvvisamente, nella calma della sera, si udì un abbaiare di cani ed un vociare di umani che si avvicinavano. I due piccoli orsi si rifugiarono spaventati dietro ad un cespuglio e si strinsero l'un l'altro come per difendersi. Gli umani, che erano alla caccia di animali selvatici per venderli ad uno zoo, ben presto si accorsero della presenza dei due orsacchiotti nascosti dietro al cespuglio: si avvicinarono loro e gettarono delle reti per catturarli. I cani dei cacciatori si misero al suo inseguimento abbaiando come forsennati nella notte che ormai era giunta. Dream però riuscì sia pure con fatica, ad arrampicarsi su un vecchio abete dove i cani non avrebbero potuto raggiungerla. Infatti, per quanto tentassero in tutti i modi di avvicinarsi a Dream, i cani dovettero desistere dall'inseguimento e se ne tornarono dai cacciatori, i quali, nel frattempo avevano legato ed imbavagliato Happy. Essi misero l'orsetto dentro un grande scatolone di legno e lo trasportarono alla loro città che era ai margini del bosco. Arrivati lì chiusero lo scatolone all'interno di un magazzino, in attesa che gli uomini dello zoo venissero a prenderlo. Dream, nel frattempo, visto che i cani dei cacciatori si erano allontanati, scese dal vecchio abete e si mise alla ricerca di Happy, l'orsacchiotto rosso di cui ormai si considerava amica. Così con attenzione, si avvicinò alla città degli umani e, nascosta dietro un fienile, vide che i cacciatori erano entrati dentro una bettola e si erano messi a bere birra e liquori, fino ad ubriacarsi. Essi però ne avevano lasciato uno di guardia al magazzino: egli se ne stava seduto sopra un vecchio tronco con il fucile in mano e, di tanto in tanto, si guardava attorno per verificare che nessuno si avvicinasse. La piccola Dream, con il cuore che le batteva forte, si avvicinò lentamente al magazzino protetta dal buio della notte: infatti aveva capito, dopo aver visto il cacciatore di guardia, che Happy doveva essere tenuto prigioniero proprio lì. Una volta che fu vicina al magazzino, Dream si nascose dietro un vecchio barile di pesce salato e, vincendo il disgusto per il forte ed acre odore, rimase ferma immobile a lungo. Intanto pensava a quale astuzia avrebbe dovuto escogitare per liberare il suo amico Happy, ma l'uomo di guardia era troppo attento, per cui pensava che non ce l'avrebbe mai fatta. Già le lacrime di rabbia e di disperazione cominciavano a scendere sul suo musetto, quando vide che, era ormai mezzanotte, un cacciatore ubriaco venne a dare il cambio a quello di guardia. 'Devo farcela adesso!' pensò Dream, 'l'umano ha bevuto molta birra e molti liquori, perciò non sarà capace di prestare la dovuta attenzione!' Infatti, dopo circa mezzora, l'uomo si sedette sui gradini della porta del magazzino e, appoggiata la testa ad una vecchia sella di mulo, si mise a dormire, russando forte. Al quel punto Dream decise di uscire dal proprio nascondiglio: si avvicinò all'uomo, il quale puzzava più del barile di pesce salato e dormiva che non l'avrebbe svegliato neppure una cannonata. L'orsacchiotta sfilò lentamente dalle mani del cacciatore il fucile e lo gettò nel vicino fiume, poi, senza fare rumore, tolse dalla cintura dell'uomo addormentato le chiavi del magazzino e si avvicinò alla porta. Con prudenza infilò la grossa chiave nella toppa. Un rumore improvviso la fermò ma non era nulla: solo il vento che aveva fatto sbattere contro il muro del magazzino una lamiera arrugginita.

Finalmente Dream riuscì ad aprire la porta e ad entrare nel magazzino: nessuno si era accorto di nulla! Dopo un pò, brancolando nel buio fitto del locale, si avvicinòad una vecchia carrozza che usavano i primi pionieri e, tastando attorno con le sue zampe, incontròun grande scatolone di legno. Vi si sedette sopra per guardarsi intorno: infatti ormai si stava abituando all'oscurità. Una volta seduta sul grande scatolone si accorse di qualcosa di strano: percepiva come un lontano rumore, quasi un respiro frequente, che veniva dal basso. 'Ecco!! sicuramente hanno nascosto Happy qui, nello scatolone!' pensò l'orsetta. Con le sue zampe tenere si mise ad armeggiare attorno allo scatolone, finché il coperchio si aprì e vide Happy legato ed imbavagliato: lo liberò dopo avergli fatto segno di non fare alcun rumore, e lo aiutòad uscire da quella posizione scomoda. I due orsacchiotti, veloci e silenziosi, uscirono dal magazzino e si rifugiarono nella foresta, felici di avere entrambi la libertà.

Da quella notte di paura vissuta assieme i due orsacchiotti divennero grandi amici, anche se erano di due tribù rivali. Anche i loro genitori e tutti due i clan degli orsi blu e rossi strinsero una nuova amicizia e si accordarono per difendersi meglio dagli umani che non sapevano rispettare gli animali. Così da allora ci fu una nuova pace nella foresta e sulla montagna. Dream e Happy, quando crebbero e divennero orsi adulti, si sposarono e nacquero tanti orsacchiotti un pò rossi ed un pò blu, i quali, molti anni dopo divennero amici di quegli umani che scacciarono i cacciatori e che amavano tutti gli animali.