Novelle e Racconti da Autori Emergenti - Mariano Raia - Giro di boa

libro animato

Questa non vuole essere la solita retorica sui Quartieri Spagnoli dove luoghi, fatti e persone sono oggetto di fantasia, anche se quest'ultima dalle mie parti viene superata abbondantemente dalla realtà. Questa storia vuole solo dimostrare che anche a Napoli e precisamente nei famigerati Quartieri Spagnoli si può ancora sognare e sperare in un futuro Normale.

Angelo nasce il 20/12/1968 da Maddalena Esposito e Gennaro Dell'acqua sposati da appena sei mesi. Il giorno in cui nasce Angelo Napoli è avvolta da un freddo mai verificatosi negli ultimi trent'anni e qualcosa già faceva pensare ad un uomo che si dimostrerà straordinario. La sua infanzia è segnata dalla morte del padre che avviene quando Angelo ha solo tredici anni ciò lo porta a lasciare la scuola prematuramente per iniziare a lavorare come cameriere nei locali notturni per aiutare il bilancio familiare altrimenti irrisorio. Negli anni che seguono Angelo si divide tra il lavoro più o meno fisso al night club «Africa Nuova» e lo studio, difatti Angelo negli ultimi tempi sentiva il bisogno di riprendere gli studi lasciati così prematuramente, e nel luglio del 1990 con grandi sforzi supera l'esame da privatista e si diploma come Ragioniere e Perito commerciale conseguendo il massimo dei voti. Raggiante per il risultato ottenuto comincia a comprare tutti i giornali specializzati del settore lavoro ma inutile dire che ogni sforzo risulterà vano in una Napoli oppressa dalla disoccupazione. Così ancora una volta Angelo si scontra con la cruda realtà di una città, che ti lascia al tuo destino senza muovere un dito e ancora una volta suo malgrado ricomincia a lavorare all'Africa Nuova.

Dopo aver superato una profonda crisi personale si renderà conto che un semplice diploma di Ragioniere non potave modificare la sua vita segnata, si di bravo ragazzo ma di umile lavoratore. Intanto la mamma che da anni faceva la domestica a tempo pieno presso una famiglia in Via Crispi a seguito di una banale caduta viene portata in ospedale per sospetta emoragia interna, poichè probabilmente cadendo ha battuto la testa. Un'altra tegola sulla testa di Angelo che già depresso e insoddisfatto per l'andamento della sua realtà lavorativa ora si ritrova da solo ed in più deve accudire la mamma che sta sempre più male e talvolta deve rinunciare anche al lavoro per starle vicino. Dopo qualche settimana dovrà lasciare il lavoro definitivamente per accudire a tempo pieno la mamma che intanto si è aggravata. I soldi servono, bisogna comunque andare avanti pensa Angelo, così anche lui come tutti gli esseri umani, davanti alle difficoltà si chiude in se stesso e si affida sulle proprie possibilità. Però Angelo non avendo nessun al mondo e non avendo nessun modo per risollevarsi comincia ben presto ad affidarsi agli altri e così facendo si trova improvvisamente in un vicolo buio. Nel frattempo ritorna a lavorare all'Africa Nuova e si ricorda che in quel locale qualche anno prima aveva conosciuto Massimo Viti un ragazzo come si dice moderno vestito di marca dalla testa ai piedi all'apparenza sicuro di se ma soprattuttto pieno di se, modi gentili ma decisi, grandi passioni per moto e auto di lusso accerchiato sempre da belle ragazze tutto ciò affascina al tal punto Angelo da volerlo imitare a tutti i costi. Negli anni in cui non si erano visti Massimo si era fatto le ossa nella malavita napoletana facendo il corriere della droga tra la Colombia e l'Italia, però questi era stato l'unico che dopo la morte del padre gli aveva offerto il suo completo aiuto. Suo malgrado Angelo comincia a spacciare sotto le scuole, fuori i locali notturni e persino nel suo quartiere dove fino a pochi anni prima era considerato uno dei pochi ragazzi che c'è l'aveva fatta a non farsi travolgere dal quel destino che sta sempre li in attesa che tu gli vada incontro fino ad arrivare ad un punto di non ritorno senza accorgertene.

Angelo è sempre più affascinato da Massimo, che da ragazzo di strada furbo ed esperto che è lo soggioga al suo volere diventando sempre più ricco proprio grazie al lavoro svolto da Angelo. In quegli anni il nostro protagonista si divide tra il suo nuovo lavoro, se così si può dire e la cura della mamma che oramai anziana e malata, non riesce più a seguire quel figlio tanto amato ma altrettanto sfortunato.

Nel frattempo siamo giunti nel 1993 Angelo è cresciuto è diventato ricco senza lavorare ed è spietato con la vita e con qualsiasi cosa ci si presenti davanti. Però nonostante tutto nel suo intimo sente un vuoto incolmabile che attribuisce alla morte della mamma avvenuta pochi mesi prima. Questo vuoto lo porta ad isolarsi sempre più, anche dal suo amico più caro, al quale del resto deve tutto visto che grazie a lui èdiventato una persona sveglia, ricca e di buon gusto, ma Angelo sa pure che al suo caro amico deve riconoscere di avergli insegnato la crudeltà ed il modo distaccato di vedere le persone ed il mondo che lo circonda. In questo clima di depressione Angelo si ritrova sempre più solo finché Massimo non gli propone un nuovo giro di affari che consiste nel girare l'Europa come semplici turisti danarosi ma con il compito preciso di individuare auto di grossa cilindrata da rubare per poi rivenderle in Italia, Angelo accetta la proposta più per ritrovare se stesso che per i soldi che sicuramente non gli mancano. Così in una tiepida mattina di Giugno, Angelo lascia la sua casa, acquistata qualche anno prima in Via Manzoni da dove si può ammirare tutta la bellezza di Napoli, per inoltrarsi in un altro splendido paese la Spagna e precisamente Barcelona.

Arrivati a destinazione Massimo si rende conto che Angelo non è piu quello di una volta è spento, svogliato senza voglia di vivere ed in realtà come abbiamo detto prima, Angelo vuole ritrovare se stesso e dell'affare gliene frega ben poco. Tra l'altro proprio in questo periodo comincia ad accusare forti dolori addominali che col passar del tempo aumentano fino ad anticipare il rientro in Italia. Così comincia a fare varie visite specialistiche ma senza avere una diagnosi precisa, nel frattempo il dolore aumenta e lo porta a dormire e mangiare poco, tanto da perdere ben dodici chili in un mese, preoccupato per questi ultimi avvenimenti chiama Massimo, che è ancora in Spagna, per avere sia un consiglio che un conforto, il giorno dopo Massimo è in Italia ed insieme cominciano a girare l'Italia di lungo e in largo senza fermarsi mai. Le diagnosi cominciano ad arrivare e sono le più svariate ma intanto Angelo accusa sempre gli stessi dolori e dimagrisce sempre di più. Angelo intanto è in cura anche presso l'Istituto d'igiene mentale per curarsi da una depressione che lo attanglia da anni e che negl'ultimi tempi sente che gli sta soffocando la vita, così Massimo con l'approssimarsi del Natale gli propone di andare fuori con altri amici per cercare di staccare la spina.

Il giorno di Natale Angelo si trova, trascinato dalla solita vitalità di Massimo, in un agriturismo vicino Pisa, precisamente a San Miniato splendido paesino rurale con quattro case sparse in un oceano di verde dove ancora ci si conosce tutti e c'è quella fraternità propria dei contadini. Angelo ha subito un impatto favorevole col posto tanto che lui considererà quel paesino un piccolo paradiso terrestre, qui passa giornate spenseriate e avverte persino un miglioramneto del suo malessere, la mattina fa lunghe passeggiate a cavallo, il pomeriggio si alterna tra una partitina di tennis e il calcetto, la sera fa un giro al centro del paese e si sofferma a parlare con i ragazzi ai tavolini del bar Crystal, dove ha conosciuto Mauro e Alessio che vogliono evadere dalla realtà contadina per sperare in un futuro migliore magari in una grande citta come Napoli, ma Angelo cerca di persuaderli a restare là in quel piccolo paradiso dove ancora piccoli e grandi sogni si possono realizzare. Con i due nuovi amici rimarrà molto legato tanto che negli anni avvenire si sentiranno spesso al telefono e si scriveranno lunghe e-mail dove si racconteranno le miserie, le delusioni ma anche le grandi gioie che la vita dà Cosìancora una volta deve ringraziare Massimo prezioso amico ed unica persona al mondo che gli sta vicino e che non lo fa sentire solo. Ma come tutte le cose belle finiscono presto, così dopo capodanno si fa ritorno a casa. In macchina Angelo confida a Massimo di aver fatto un sogno strano la notte precedente e racconta di aver sognato la mamma; erano nella loro casa ai quartieri spagnoli lui era piccolino e per correre dal padre che torna dal lavoro inciampa e cade ma la mamma invece di aiutarlo gli sussurra dicendo e soltanto dopo tanta sofferenza che si capisce il bene dove sta. Massimo lo rassicura dicendo che è soltanto un sogno e va preso per quello che è. Angelo invece sembra turbato poichè pensa che il sogno sia premonitore a qualcosa che deve accadere probabilmente legato al nuovo sintomo di sofferenza ed ha paura. Così parlando, con in sottofondo i Beatles, si fa sera e si fermano a mangiare in un Autogrill nei pressi di Orvieto, per poi proseguire verso casa. Mentre stanno consumando un pasto veloce Massimo con tono molto serio confida al suo amico più caro che nei giorni appena trascorsi alla riscoperta della natura e dell'aria pura ha preso una decisione definitiva, troncare con quel mondo di merda dei night club e della droga e trasfersi a Milano dove c'è Claudio il fratello maggiore che da anni lo aspetta per offrirgli un aiuto e tirarlo fuori da quel mondo intrapreso fin da ragazzino. In un primo momento Angelo pensa ad uno scherzo dell'amico però poi vedendo il suo volto si rende conto che sta parlando seriamente. Nonostante ciò rimane interdetto finchè realizzato che faceva sul serio gli da una pacca sulla spalla complimentandosi per la felice scelta del resto anche lui da un pò di tempo non si ritrovava più in quel ambiente malsano. In realtà Angelo si sentiva morire solo al pensiero di perdere quell'amico così prezioso. Così discorrendo si rimettono in auto con in sottofondo la musica di Claudio Baglioni e dopo qualche chilometro Angelo si stende sul sediolino e si addormenta. Massimo ripensa a ciò che ha appena confidato all'amico ed è contento di intraprendere questa nuova strada finalmente lontano da un mondo spietato che in realtà pur se lo ha reso ricco gli ha impoverito l'anima. Così mentre pensa alla nuova realtà che si sa apprestando a vivere, ad una distanza non più di centro metri dall'auto lanciata ad una velocità di centocinquanta chilometri orari, nota un cagnolino a centro gareggiata, in una frazione di secondi ha due pensieri; o proseguire e uccidere il cane, o cercare di evitare il contatto, opta per la seconda scelta, ma Massimo non aveva notato che alla sua sinistra stava arrivando a velocità sostenuta un'altra auto, l'impatto è inevitabile e le consequenze anche. Angelo che stava dormendo sul sedile accanto a Massimo rimane semicosciente e sanguinante, mentre Massimo è grave con ancora le mani attaccate al volante con l'airbag aperto ma scoppiato poichè dato il forte impatto non è riuscito a contenere l'urto, dopo qualche minuto di surreale silenzio arrivano i primi soccorsi, e vengono subito trasportati entrambi all'ospedale di Cassino, ma visto la gravità delle loro condizioni dopo le prime cure vengono trasportati a Napoli all'ospedale Cardarelli.

All'arrivo in ospedale le condizioni di Massimo appaiono subito disperate a causa di un forte trauma cranico e numerose lesioni alla spina dorsale, viene portato subito in sala operataria, ma uscirà soltanto dopo un'ora morto, è il quattro Gennaio del 1995. Angelo saprà della morte di Massimo soltanto sei mesi dopo quando si risveglierà dal coma, a comunicarglielo è Suor Angeline una suora di nazionalità Argentina che lo aveva curato come un fratello senza cessare mai di pregare per tutto il tempo che era stato in coma. Angelo appreso la notizia si chiude in un silenzio impenetrabile e dopo soltanto enormi sforzi di Angeline comincia ad accettare la grave perdita, però lui si chiede perchè quel signore che lei tanto prega ha permesso tutto ciò e soprattutto ora che il suo amico voleva cambiare vita. La suora gli spiega che non tutto quello che accade nelle vita lo vuole o lo decide il Signore, anzi spesso siamo noi che con i nostri atteggiamenti ed il nostro modo di relazionarci alla vita siamo causa dei nostri mali. Angelo cadde in depressione aveva perso un amico, un fratello, un complice, una parte della sua esistenza; tra l'altro il dolore all'addome non lo abbandonava mai. Così in una calda giornata di Agosto Angelo ha il responso dai medici «TUMORE ALLA PARTE ALTA DELL'INTESTINO» inutile dire gli crolla il mondo addosso, i medici gli danno poche speranze e gli spiegano che al più presto bisogna intervenire per cercare di fare il miracolo, ma in realtà anche loro ci credono poco.

È il 20 Agosto ed Angelo viene dimesso per pochi giorni visto cha a metà Settembre verrà operato. Stranamente dopo che fu dimesso dall'ospedale non perse i contatti con Angeline anzi spesso passava in l'ospedale per salutarla ed a volte anche per aiutarla con i malati, strano per un ragazzo con il suo passato. A volte tornando a casa anche lui si chiedeva perchè stesse facendo tutto ciò, ma non si sa dare una spiegazione soprattutto per un razionale come lui non è facile. Però Angelo sa bene che quando si parla di qualcosa che va aldilà della razionalità si sta parlando di Dio. Ma Dio come può parlare al suo cuore sapendo la vita che ha condotto fino a qualche mese prima, ciò lo mette in crisi, ma lui continua per la sua strada e continua nel suo operato all'ospedale insieme a Suor Angeline la quale vedendolo contento per questo nuovo tipo di vita lo coinvolge sempre più finchè lo convince ad entrare nel suo gruppo di volontariato. Qui Angelo scopre il dolore, la miseria, l'abbandono ma scopre soprattutto se stesso e si riscopre bravo nel rimarginare le anime ferite di queste persone che hanno perso ogni tipo di speranza, si sono abbandonate alla vita. Lui ne sa qualcosa di vite spezzate per un soldo in più, vite spezzate dalla delusione di una vita opaca e senza emozioni.
In questo periodo Angelo comincia a scrivere un diario dove tutte le sere prima di addormentarsi annota i dubbi e le perplessità di questa nuova vita che sicuramente non gli dispiace ma che gli è piombata davanti inaspettatamente. Ma nonostante tutto testardamente va avanti senza fermarsi e naturalmente Suor Angeline non può fare altro che coinvolgerlo sempre più, finchè non gli offre un lavoro presso l'ospedale come ausiliare della Croce Rossa. Ma Angelo prima di accettare si prende un pò di tempo dicendo accetto sempre che c'è l'ha faccio ad arrivare a Settembre. Suor Angeline non riesce a capire ma conoscendo bene il suo amico intuisce che dietro la battuta si cela qualcosa di serio e ovviamente coglie l'occasione per farsi spiegare bene tutto.

Dopo il racconto di Angelo, la suora rimane per qualche istante come impietrita, però senza perdersi d'animo gli dice di farsi vedere l'indomani in ospedale perchè gli vuole presentare una persona speciale. Il giorno dopo con la sua solita precisione Angelo va in ospedale ansioso di conoscere questa persona speciale, dopo qualche minuto arriva Angeline che lo porta nei corridoi dell'ospedale attraversano tutto il cortile assolato si addentrano in stradine sconosciute finchè non gli compare d'avanti una piccola cappella dove s'intravede un uomo inginocchiato che sta pregando vicino ad una immagine di S. Giovanni Bosco.
Angeline gentilmente bussa alla porta della cappella per attirare l'attenzione, si gira un uomo dall'aspetto un pò buffo basso quasi calvo con una barba lunga ma ben curata con un gran sorriso si presenta piacere Padre Rosario ciao Angelo ti aspettavo e ringraziando Angeline gli fa cenno ti andare e chiudere la porta della cappella. Il prete subito si dimostra molto gentile e dice allora Angelo parla dimmi tutto che cos'è che non va, ma mentre Angelo sta per iniziare a parlare dice aspetta mo t'aiuto io fino a pochi mesi fa hai condotto una vita dissoluta, hai rubato, hai stragredito, hai fatto del male a te stesso e al tuo prossimo, ma non sei stato mai cattivo ed è per questo che Dio ti ha benedetto, benedetto risponde Angelo, ma lei lo sa che ho un tumore incurabile, e aspiett Angiolè come sei dastrico il Signore ti ha aperto il cuore oramai ed è in continua attesa che tu comprenda il suo messaggio. Vedi tu sei un miracolato poichè sei stato scelto dal Signore e Dio non fa mai i miracoli a metà, ed accompagnandolo alla porta dopo sei ore di confessione gli dice Angelo ricordati che il Signore ti ama, ti vuole bene stai tranquillo e vedrai.
Angelo va via da quella cappella frastornato e senza sapere il perchè comincia a correre per tutto l'ospedale dicendo Dio mi vuole bene mi ama si proprio me Angelo Dell'acqua, il Signore mi ama e correndo giunge da Angeline che lo accoglie con un abbraccio fortissimo. Ma Angelo ancora non ha realizzato quello che gli sta accadendo, così il 1 Settembre si avvia verso l'ospedale per terminare gli ultimi analisi in previsione dell'operazione.
Rimarrà ben tre ore in ospedale per farie varie analisi quali Tac, Scintigrafie e Risonanze Magnatiche e i medici dopo vari consulti usciranno dallo studio del primario felici ma sconcertati per quello che sta accadendo. Così un gruppetto di medici con a capo il primario vanno a comunicare ad Angelo che miracolosamente il calcinoma nel suo stomaco è tutto ad un tratto scomparso e che non ha più nulla da temere, Angelo non sa cosa pensare è contento ma frastornato, sente che gli stanno mancando le forze quando al suo fianco nota la sagoma di Padre Rosario che con il suo sorriso coinvolgente gli dice Angiolè allora ti avevo detto che il Signore non fa mai le cose a metà, ricordati che Lui ti vuole bene e quando il piano del Signore sarà completato voglio esserci anch'io alla tua festa. Angelo ancora una volta non riesce a intepretare le parole di Padre Rosario e non riesce neanche a fermarlo per ringraziarlo. Finalmente si sente libero di programmare la vita, corre da Suor Angeline per accettare quel posto di ausiliare con la Croce Rossa, ora si sente un uomo nuovo senza vincoli senza paure. Angelo non riesce a smettere di pensare alle parole di Padre Rosario ed al loro significato intrinseco, la notte gli risuonano nella mente come un martello, così una notte non riuscendo a dormire ha un'idea e ricordando le parole di Padre Rosario, (“il Signore ti vuole bene”), si mette a pregare per ben quattro ore vicino al crocifisso sopra il suo letto. Farà la stessa cosa per molte notti, ma preso dallo sconforto di chi prega ma non vede risultati, una notte scrive una poesia bella e struggente allo stesso tempo, una poesia di chi ama e questo sentimento non viene ricambiato.

A puorte ‘n piett
Stà croce ccà vuò purtà,
E aspjett, aspjett
‘O bene à ccà addà passa
Tu me guardave ma nun me vedive,
Je te parlave e tu nun me sentive,
Ma stu dulore dimme si è firnute,
‘O vulesse sapè

Voglio sapè
Si è ancora malu tiempo
Dint'a ddù te,
Si mentre sto durmiendo
Chissà ccherè
Sta smania ccà me piglia
Pensando a ttè
Allora, voglio sapè
Ccù quanti santi ancora
Me à fa parla,
Ma ‘o tiempo nun te cagna
E nun vuò cagna
Ciente bugie nun fann ‘na verità

Chi te vò bene
È destinate a suffrì
Chi s'alluntane
Nun te vulesse tradì
Si allucc troppe nun capisco niente,
Si te staje zitte siente ccà te siente,
Chi te vò bene
Pierde sulo ‘o tiempo ,
Tu si fatta accussì

Voglio sapè
Si è ancora malu tiempo
Dint'a ddù te,
Si mentre sto durmiendo
Chissà ccherè
Sta smania ccà me piglia
Pensando a ttè
Allora voglio sapè
Ccù quanti santi ancora
Me à fa parla,
Ma ‘o tiempo nun te cagna
E nun vuò cagna
Ciente bugie nun fann ‘na verità

E allora voglio sapè
Si taggia vulè bene,
Voglio sapè,
Pecchè stu malu tiempo
Dint'a ddù te
‘O stesse che trasute
Dint'a ddù me

Però il Signore non abbandona mai i suoi figli, così una notte nel pregare incessantemente si addormenta ma dopo pochi minuti si sveglia di soprassalto perchè aveva fatto un sogno strano: era all'ingresso di un cortile che culminava in un giardino immenso dove stavano una moltitudine di ragazzi che giocavano, nell'osservare da lontano quest'ultimi nota al suo fianco un bambino con una veste bianca smagliante quasi accecante che gli indica una figura di un uomo vestito con abito talare mentre si accinge ad avvicinarsi, quel prete a lui sconosciuto lo anticipa e si presenta, con gran stupore si accorge che è San Giovanni Bosco lo stesso che stava pregando Padre Rosario nel loro primo incontro nella cappella dell'ospedale, subito Angelo gli chiede lo scopo di questa visita. Lui con un gran sorriso ed abbracciandolo gli dice Angelo aiuta quei ragazzi hanno bisogno di te, della tua esperienza, della tua bontà, ma soprattutto della tua completa disponibilità, il Signore è questo che vuole da te. In un momento Angelo rivede tutta la sua vita e finalmente gli è chiara la strada da seguire è contento, frastornato, corre ancora una volta da Angeline che commossa da quanto sta accadendo gli consiglia prima di ogni decisione di affidarsi ad un padre spirituale per avere maggiori delucidazioni su quanto fare. Inutile dire che il padre spirituale che Angelo scelse fù Padre Rosario che con la sua solita ironia dopo aver ascoltato il ragazzo disse bravo Angiolè ‘c si arrivate, e scoppiò in una fragorosa risata. Gli anni che seguirono furono anni duri divisi tra lo studio e l'impegno in parrocchia, la sua parrocchia, S. Anna di Palazzo ai Quartieri Spagnoli, dove lui era nato e vissuto e così tra esami e grandi fatiche arriviamo nel 2001 e il 16 giugno Angelo venne ordinato nel Duomo di Napoli dal Cardinale Michele Giodano. Qualche giorno prima dell'ordinazione Angelo scrive una lunga e-mail ai suoi amici di San Miniato per invitarli alla sua prima messa: Cari Mauro e Alessio è con piacere che vi scrivo ad una settimana esatta dalla mia ordinazione, qualche mese fa scrivevo che con l'approssimarsi dell'ordinazione mi sentivo agitato, bè l'agitazione è diventata ansia, però sono felice e lo sarò ancora di più se il prossimo 16 Giugno sarete con me a Napoli. Vi raccomando non mancate perchè voglio condividere con voi questo momento per me molto speciale. Vi abbraccio vostro Angelo.

Il 17 giugno finalmente Padre Angelo celebra la sua prima messa nella Parrocchia di S. Anna, nei mesi precedenti aveva battuto la testa per cercare di rintracciare Padre Rosario suo padre spirituale nei primi anni del seminario, ma ogni sforzo risulterà vano visto che oramai erano passato tre anni che quel prete che tanto aveva aiutato Angelo nei momenti difficili era partito missionario per l'Africa. Però la vita di Angelo ci ha abituati a colpi di scena incredibili, infatti durante la sua prima omelia scorge tra le panche lo sguardo di Rosario che sorridendo e con il pollice alto gli indica che sta andando alla grande. Inutile dire che Angelo continuò la sua omelia nella trepida attesa di riabbracciare dopo tanto tempo il suo angelo custode così come i suoi amici Mauro e Alessio che anche se con un pò di ritardo finalmente erano arrivati. L'omelia del neo prete fu questa: "Cari fedeli queste mura mi hanno visto crescere nella fede, nella gioia e soprattutto nell'attesa di questo giorno, ringrazio tutti voi che mi avete sempre sostenuto nonostante il mio passato, il vero cristiano deve essere come voi guardare aldilà degli occhi, deve vedere dentro, nell'anima, per scoprire la parte buona di ogni essere umano ed io per non tradire il mio passato farò così con i ragazzi meno fortunati che affollano il nostro quartiere, perchè penso, ma soprattutto, credo che anche il più disgraziato di questi ragazzi può ritornare sulla retta via con il nostro aiuto e soprattutto con le nostre preghiere. Voglio ancora ringraziare voi tutti, i ragazzi per il servizio all'altare, per chi ha organizzato questa magnifica festa e ringraziare tutti veramente tutti per le manifestazioni d'affetto che mi sono giunte in questi giorni. Concludo nella speranza di aver meritato ciò che il Signore mi ha donato in tutti questi anni e ancora una volta ringrazio tutti voi. Grazie."

Dopo la celebrazione per Angelo ci fù il bagno di folla, centinaia di baci e di regali, ma con lo sguardo cercava Padre Rosario che era svanito nel nulla così come Suor Angeline. Il 19 Giugno 2001 comincia ufficialmente il suo mandato nella parrocchia S. Anna di Palazzo, l'impatto è dei migliori con il suo modo di fare attira subito a se decine di giovani e bambini soprattutto quelli meno fortunati, con loro instaura subito un rapporto fraterno, amichevole che convince anche i più diffidenti a provare almeno una volta a seguirlo. Passano alcuni mesi dalla sua ordinazione e nel mettere ordine nel suo armadio trova un bigliettino nella giacca indossata il giorno della prima messa nella parrocchia; sorpreso lo apre e con gran stupore nota che sul bigliettino c'è la grafia di Rosario, adagiandosi sul divano inizia a leggere:

«Caro Angelo ci complimentiamo con te per quello che stai facendo e per quello che andrai a fare, sii per la tua comunità come una bussola che indica sempre la retta via, sii una guida sicura come lo fù la stella cometa per i re magi, sii te stesso e non sbaglierai mai. Vai controcorrente se c'è ne il bisogno e affidati sempre al Signore unico porto sicuro anche nei momenti di burrasca che non mancheranno. Ricordati sempre da dove sei venuto e chi sei, non vergognarti mai del tuo passato perchè senza di esso non potresti vivere il presente. Ti auguriamo di vivere con serenità, pace e amore tutta la vita, con emozione e con il cuore gonfio di felicità ti salutiamo. I tuoi Angeli Custodi Rosario e Angeline.»

Angelo rimase per molto tempo come intondito, frastornato, ma ripresosi, capiì che la sua vita era stata indirizzata, dai suoi angeli custodi, verso la carità e l'amore per i più deboli e i più bisognosi. La vita di Angelo sarà un continuo susseguirsi di emozioni che solo lui saprà trasmettere agli altri con una faciltà impressionante. A noi non resta che aspettare di ritrovarlo in paradiso se saremmo stati come lui.