Novelle e Racconti da Autori Amatoriali - L'Armadillo - Nel regno del Boss

libro animato

Eravamo nel più lussuoso night club di una Grande città, il Boss... Don Pasquale... Da tutti conosciuto come «Occhio vigile» per il suo sguardo profondo che sembra scrutarti l'anima; io contabile, guardia del corpo, consigliere, amico fidato; insomma, il sostegno del Boss. Eravamo lì per incontrare il Dobermann (braccio destro) e il Rugoso (tanti chili di spietata ferocia e braccio sinistro),all'incontro avrebbero preso parte in seguito anche il Bassotto (piccolo ma duro) e il Collie - fedele astuto e servile - questi erano i fedeli del Boss ed a loro era affidata una parte della città visto il gran potere del Boss. In quel tempo però giravano per la periferia uomini di bande unitesi sotto un unico capo che, come segno di ostilità nei confronti del Boss, risaputo il debole di questo per i cani, chiamava i suoi sottoposti con razze di gatti: il Persiano, il Siamese, il Soriano ecc... Questi uomini osarono sfidare il Boss con scorribande nelle varie zone protette da lui. Ma le ultime azioni vandaliche dei folli felini avevano indebolito la credibilità del Boss e quindi anche le entrate tendevano a scendere, e, vista la grande quantità di persone che doveva nutrire, era una cosa che il boss non poteva assolutamente permettere.

Nel Privé del locale gli uomini erano seduti intorno a Don Pasquale, il fumo rendeva l'aria irrespirabile ma l'alcool era quanto bastava per impedire alla mente di accorgersi di questo.... le ballerine si esibivano in erotici balli alla sbarra, gli uomini si lanciavano ai bordi della pedana come api sul miele con biglietti di taglio sempre più grandi per poterle toccare almeno per un poco. Il Boss no, era lì immobile, immerso nel problema, era proprio il caso di dirlo, aveva una bella gatta da pelare, e il tempo era contro di lui, infatti più ne passava più il suo potere era messo in discussione. La riunione iniziò le ore passavano e nelle pause il Beagle si esibiva in battute e giochi di prestigio spesso ridicoli ma che servivano giusto per spezzare un pò il morale; La Barboncina portò il fatturato del mese, la campagna anti-fumo aveva prodotto i risultati sperati, una buona notizia visto che il Boss con i suoi piccoli, di statura ma non di conto bancario, azionisti voleva comprare le varie azioni di società di sigarette a prezzi stracciati per poi rilanciarle; ciò che preoccupava però era che le entrate dal numero dei protetti della periferia scendeva sempre più e questo riportava l'attenzione sul motivo della riunione. La discussione si aprì e come sempre c'erano pareri contrastanti c'era che proponeva una guerra, chi un trattato, chi pensava che il tempo avrebbe avuto ragione del Boss e che i gatti come una influenza sarebbe passata... ma io sapevo che ogni influenza si elimina con anticorpi e noi, sfortunatamente ne eravamo sprovvisti, il Boss questo lo sapeva il suo sguardo poteva ingannare tutti ma non me. La conferma arrivò quando la sera nella lussuosa villa, dopo il nostro ritorno, mi chiamò e mi disse... Luca guardò il rosso del bicchiere e poi puntò dritto ai miei occhi: "Fidato amico mio, questa volta la nostra forza non basta: abbiamo bisogno di aiuto tu; hai qualche idea?" Io pensai, poi un nome mi comparve nella testa, ' Laura',una ragazza conosciuta tempo prima quando ancora ero un dei tanti del Boss, di lei mi potevo fidare e con lei saremo arrivati al capo dei felini, non era di qui e sicuro nessuna l'aveva vista e quindi era sopra ogni sospetti... proposi la mia idea al Boss: "Ho una amica in Italia e lei potrebbe arrivare dal Gattaccio e farlo fuori senza troppi problemi, il suo nome è Laura, potremo usare i vostri contatti con le famiglie Italiane per poterla infiltrare con falsi accordi e cose simili... potrebbe essere inviata con altri così da essere più protetta; sicuro il clan non le rifiuterà aiuto, proprio a lei Don Pasquale detto Occhio Vigile". Il Boss guardò il fuoco ardere poi le ombre muoversi,il piano era rischioso ma era l'unico,e il tempo era ancora meno del giorno prima quindi mi disse "Partirai domani mattina con falso nome sai dove procurare documenti e biglietti, trova Laura e coloro che credi utili allo scopo, hai carta bianca, lo sai, la mia fiducia in te è assoluta! Io chiamerò il mio inviato in Cina Chao-Chao gli aiuti verranno da lì la copertura della tua amica sarà quella di incaricata per trattare il commercio con i gattacci da parte della mafia cinese". L'idea era geniale e io non persi tempo,la mattina seguente fui da Gino il bastardino per i documenti falsi e partì per L'Italia.

Lì non fu difficile incontrare Laura, una chiamata e una rapida spiegazione la convinse ad ascoltarmi; ci vedemmo in un bar di Roma, «Pompi»(soddisfai così anche la voglia di tiramisù) le parlai del problema e quando lei seppe che poteva essere utile al Boss, accettò senza ribattere! Dopo due giorni eravamo in volo per Madrid io e Laura... All'aeroporto il cane Lupo meccanico del Boss venne e ci portò in anonimato in un appartamento affittato a nome falso per me e Laura; in serata arrivarono Il Chao-Chao con vari membri della mafia cinese! Erano gli incaricati della sicurezza nostra e avrebbero reso la messa in scena più credibile. Presentarono i piani del Volpino - stratega infallibile, ex generale dei servizi segreti russi che aderì alla causa del Boss molti anni prima - noi saremo entrati e avremo fatto fuori il Gattaccio dopo di che il Boss Con i fratelli Schnauzer, il Dobermann e molti altri avrebbero fatto irruzione nel quartier generale e avrebbero messo fine al regno Felino. Un piano geniale e semplice proprio nello stile del Volpino... Non si tardò ad avviare i preparativi. Il Bob-tail e il Levriero, acconciatori personali del Boss, si misero all'opera per rendere me e Laura irriconoscibili e con un aspetto vagamente orientale.

Il giorno dopo eravamo due persone diverse, della serie, neanche una madre ci avrebbe riconosciuti, io non ero più me ma Lue-Ling e Laura Rispondeva al nome di Lau-Leng. Fummo scortati nel luogo dove ci si doveva incontrare con i Felini... erano tutti lì, armati che sembravano pronti ad una guerra... salimmo nelle auto e arrivammo ad un locale tipico per incontri di questo tipo, il classico bar sperduto nella periferia malfamata della città... ad originalità era gente sicuramente carente... bussarono alla porta e alla parola d'ordine, «Il gatto beve il latte del cane», la porta si aprì, e una grande sala si presentò avanti ai nostri occhi. Al centro c'era un tavolo che si allungava per tutta la sala e alla fine c'era lui il Gattaccio,spavaldo e fiero di stare per chiudere l'affare che avrebbe messo fine al Dominio del Boss. Incominciarono a parlarci di piani di conquista di prezzi e noi fingevamo di stare al gioco cercando di contrattare per rendere il gioco credibile. Dopo quattro ore ci accordammo sul luogo e sulla data della firma del patto, dopo due giorni nel quartier generale dei felini.

Alla notizia il Boss si riempì di gioia, era più di quello che si aspettasse da questo piano. Passarono i giorni, e onestamente per tutti noi, Boss compreso, passarono secondo per secondo, penso che un pò in più e saremmo diventati pazzi; però alla fine fummo li ognuno nel proprio ruolo... Laura o meglio Lau-Leng si avvicinò al Gattaccio e al momento della firma un proiettile colpì il Felino capo che cadde morto (spiegazione... la penna di Laura era in realtà un a piccola pistola che si attivava al contatto della punta con una superficie-invenzione del Labrador, inventore personale del Boss-Laura non dovette fare altro che posizionarsi in modo corretto). I felini, presi di sorpresa si divisero: alcuni fuggirono e furono fermati dal Boss e i suoi che, udito lo sparo, stavano entrando; altri si irrigidirono senza sapere cosa fare; altri si fiondarono su di noi ma i Cinesi ci difesero e nessun danno ci fu fatto. Dopo un paio di ore i Gatti erano una specie estinta a Madrid e il Boss tornò signore incontrastato della criminalità organizzata (così la chiamano chi ignora che bella persona sia il Boss) della città.

Quando stavamo tornando però la mia vista si scurì e quando riaprii gli occhi ero nella mia stanza di studente Erasmus con una sveglia che suonava e allora capì che tutto fu un sogno... Però da quel giorno mi sembra che tutti i cani che incontro abbiano un ruolo in una qualche società(meccanici, azionisti, guardie, ambasciatori e Boss) e che mi ringrazino per la quasi totale assenza di Gatti in questa città del centro della Spagna.