Fiabe moderne di Natale - Un semplice Babbo Natale (Claudio Rinaldi)

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C'era una volta una bambina di nome Helen che incontrò, qualche giorno prima del venticinque dicembre, Babbo Natale. Quest'ultimo le domandò il regalo che sognava. "Ho già tutto quello che mi serve. Ma ho ascoltato, in queste sere, le preghiere del mio papà. Perchè non vai da lui per chiedergli il dono che desidera per questo Natale?" rispose Helen. "E' un'ottima idea. Seguirò il tuo consiglio. Domani notte farò visita a tuo padre ", replicò Babbo Natale mentre la salutava, con un sorriso, sedendosi nella sua slitta. La bambina annuì.

La notte del giorno dopo Babbo Natale apparve, all'improvviso, davanti al papà di Helen che stava seduto, da solo, sul divano. "Qual'è il regalo che posso portarti?" domandò Babbo Natale. "Non penso che un semplice Babbo Natale sia capace di esaudire ogni mia richiesta", replicò il papà di Helen. "Ma io sono Babbo Natale! Il vero, unico e speciale!" esclamò con fierezza l'uomo panciuto vestito di rosso con una folta e ricciuta barba bianca. "Per me nulla è impossibile." "Va bene. Non volevo offenderti", si scusò il papà di Helen. "A Natale desidero, innanzitutto, che la striscia di Gaza si tramutasse in un lungo e fiorito prato con migliaia di altalene, di scivoli e piscine gonfiabili colorate dove i bambini, dei due popoli, potessero correre e giocare in libertà. Ancora vorrei che i cannoni ed i carrarmati facessero fuoco con enormi palle di neve; i missili, che cadono sulle case, fossero pieni di caramelle e ciambelle; le bombe, che lanciano gli aerei, si frantumassero in mille e mille coriandoli; gli uomini o le donne kamikaze esplodessero d'amore e, che ogni arma potesse sparare dello zucchero filato." Il papà di Helen riprese fiato. "Ho degli altri regali da chiederti." "Dimmi pure. Sono qui per questo", rispose Babbo Natale, "Vorrei che i terroristi cambiassero nome in buonisti e che facessero scoppiare l'allegria al loro passaggio", continuò il papà di Helen. "Il mio grande desiderio è che l'unica droga che si potesse assumere è il ciocccolato; la morte fosse una dolce donzella da sposare, liberamente, quando si soffre moltissimo; il sorriso del cuore fosse una tassa da pagare, con sincerità, ogni giorno dell'anno ed il male, ma tutto il male, di questo piccolo pianeta si sciogliesse nel mare lontano. Ho degli altri desideri ma tu sei soltanto un semplice Babbo Natale e non il nostro Dio." Babbo Natale lo fissò per alcuni minuti. "E' vero non posso esaudire tutto ciò. Questo Natale non avrai questi regali. Però pensa, per un attimo, se ogni uomo mi chiedesse i tuoi stessi e meravigliosi doni sicuramente il mondo cambierebbe. Anzi ho un'idea: prima del Natale non solo i bambini ma, anche i loro genitori e qualsiasi altra persona scriveranno una lettera al sottoscritto. In questa missiva potranno indicare i loro più grandi desideri. Per i doni ai bambini lavorerò, come al solito, affinchè ognuno di loro avrà quello richiesto. Per i desideri, come i tuoi ed altri ancora, volerò, con la mia slitta, fino alla Luce Immensa e consegnerò, di persona, tutte le lettere a Nostro Signore. Lui, certamente, potrà esaudire tutti i desideri che un semplice Babbo Natale non riesce a fare."