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Il compare giusto
(regione Puglia)
Cera una volta un contadino da poco sposato. La moglie, passato un
pò di tempo, rimase incinta ed era prossima a partorire. Il
marito, che lavorava poco distante, istruì la moglie:
"Quando starai per partorire metterai un segnale alla
finestra. Se è maschio, un paio di pantaloncini; se
è femmina, una vestina."
Una sera, mentre l’uomo rincasava stanco dal lavoro, vide i
calzoncini appesi al balcone e disse a se stesso: "E’ un maschio. Bene. Ora non vado su.
E' meglio che cerchi un compare giusto."
Dopo aver camminato tanto trovò un signore
che gli domandò: "Perchè vai in giro a
questa ora?"
"Signore, se vuoi saperlo, mia moglie ha dato
alla luce un bambino ed io vado in cerca di un compare giusto."
"Ah Si? Allora, se proprio vuoi saperlo, quel tale sono
proprio io. Andiamo!"
Quando giunsero nei pressi di casa, il signore
esclamò: "Beh, compare, va a prendere il bambino
e andiamo a battezzarlo". Il contadino voleva condurlo su in
casa, ma il signore non volle seguirlo. Andarono in chiesa e fecero
battezzare il piccolo, e quando si lasciarono il signore, che doveva
fare il regalo d’uso, gli disse: "Questo
è il regalo che ti faccio: io sono la Morte. Spogliati di
questi abiti, vestiti da signore e di che sei un medico. Quando vengono
a chiamarti, tu, appena entri in casa del malato, guarda subito a capo
del letto: se ci sono io, di che non c’è niente da
fare e che il malato dovrà morire. Se io non ci sono,
dà al malato un pò di citrato di magnesio con
acqua e limone, e dì che in capo a due o tre giorni si
potrà levare da letto".
Si salutarono e il contadino ritornò a casa, e disse alla
moglie: "Noi dobbiamo cambiare paese," e così
fecero. Giunti a destinazione sentirono che il re era in pericolo di
vita, e si sparse la voce che era giunto un medico straordinariamente
bravo. Il contadino disse a un servitore del re: "Sua
maestà è stata dichiarata spacciata dai medici,
chiedigli se vuole essere visitata da me".
Il servitore, ottenuto il benestare dal re, introdusse il contadino nella camera da
letto del malato. Il contadino non vide la morte, e disse al re:
"Maestà, quei dottori sono tutti ignoranti. Sua
Maestà tra pochi giorni si alzerà
guarito". E così fu.
Quando il re constatò la miracolosa guarigione, disse subito
al contadino:
"Tu devi venire ad abitare a casa mia. E non
devi fare visite a nessuno. Devi essere tutto per me".
E dopo molti anni da che il medico era a riposo e si godeva la vita, la morte
andò a trovarlo e gli disse: "Hai visto che bel
regalo ti feci? ora sai che devi fare?"
"No", rispose il contadino.
"Confessati," replicò la morte
"perchè a mezzogiorno devi venire con
me". Egli andò dal re, si licenziò, si
pose a letto e alle dodici, allo sparo del cannone, spirò
dolcemente. E il re ne pianse assai la morte.
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