Andrew Lang (1844-1912)
Pressoché semi sconosciuto (ingiustamente) in Italia, lo scozzese Andrew Lang è invece tuttora molto famoso a livello internazionale. Fu letterato, poeta, scrittore, antropologo, critico letterario e uno tra i massimi studiosi di folklore. A materie come folklore, appunto, mitologia e antropologia, Lang dedicò gran parte della sua attività lavorativa. Dal 1889 al 1910 pubblicò un'intensiva e vastissima raccolta di dodici volumi di fiabe, leggende, e raccolte popolari provenienti da tutto il mondo; opera che gli valse la notorietà e la popolarità che il suo personaggio ricopre ancora oggi. La collezione di volumi è nota con il titolo «Andrew Lang's Fairy Books», o: «Andrew Lang's Coloured Fairy Books», ossia, «colorati», appunto, poiché ogni volume pubblicato constava di una copertina ogni volta di colore diverso.
I dodici volumi sono in tutto:
- Blue Fairy Book (1889)
- Red Fairy Book (1890)
- Green Fairy Book (1892)
- Yellow Fairy Book (1894)
- Pink Fairy Book (1897)
- Grey Fairy Book (1900)
- Violet Fairy Book (1901)
- Crimson Fairy Book (1903)
- Brown Fairy Book (1904)
- Orange Fairy Book (1906)
- Olive Fairy Book (1907)
- Lilac Fairy Book (1910)
Bisogna però evitare un potenziale equivoco: a differenza dei Grimm, ad esempio, che raccolsero personalmene i testi da fonti orali, rielaborandoli poi in forma scritta, Lang non fece questa operazione da sé, ma ebbe il merito di operare una vasta e interessante selezione dei racconti provenienti da tutto il mondo. In questo modo, nelle sue raccolte, i lettori anglofoni dell'epoca, poterono trovare le più belle fiabe britanniche, italiane, spagnole, russe, slave, nordiche, asiatiche, ecc. ecc. Si capisce come massiccio e impegnativo fu il lavoro di traduzione operato dalla stessa moglie di Lang e da altri collaboratori; lavoro che ebbe come risultato, la traduzione di moltissimi racconti fino a quel momento mai tradotti per in lingua inglese. Come è stato da più parti ricordato, la cosa buffa attorno a questo personaggio, è che fu bizzarramente ricordato in gran parte per delle opere scritte da altri, anziché per quelle scritte da suo pugno.
Il desiderio da parte di Lang di raccogliere e conservare fiabe popolari, fu in parte spinto dal fatto che all'epoca, almeno per quanto riguarda il suo Paese e i suoi luoghi d'origine, le raccolte, come sono state intese dopo, erano scarse. La passione per il folklore e l'antropologia, poi, hanno fatto il resto. Partendo dai racconti proprio del suo territorio, egli si spinse poi sempre più in là, fino ad arrivare a raccogliere testi originari dal patrimonio fiabesco mondiale. La sua opera è importante, non soltanto perchè vastissima, ma anche perché ha contribuito a dare alle fiabe popolari più spessore e rilevanza nella letteratura, imponendosi piano piano come insostituibile metodo di educazione per i più giovani, anche se sappiamo bene che la fiaba è in realtà un racconto fantastico, tramandato da adulti ad altri adulti, e che, proprio per questo, porta con sé spunti importantissimi di riflessione e tradizione per tutti, non soltanto per i bambini.
Fiabe dal mondo, incluse nei «Fairy Books»
- L'anatra bianca (Russia)
- La betulla incantata (Russia-Carelia)
- Il cavaliere verde (Danimarca - Kristensen)
- La colomba Bianca - Danimarca.
- Desiderio e Vezzosetta (Francia - M.me de Beaumont)
- Fiocco di Neve (variante slava)
- Il maiale stregato (Romania)
- Il passero dalla lingua tagliata (Giappone)
- Il principe serpente (Punjab, India.)
- La storia di Hok Lee e dei nani (Cina).
- Le tre principesse della Bianca Terra (Asb. e Moe, Norvegia)
- Urashimataro e la tartaruga (Giappone)