Fiabe moderne - Otto marzo (di Claudio Rinaldi)

libro animato

C'era una volta, milioni e milioni di anni fa, un fievole soffio di vento che lasciò la sua casa: l'Infinito lontano per giungere sulla Terra. Fiuhh, questa era il nome del soffio di vento, quando vide il nostro pianeta rimase stupito. Esisteva un unico uomo ,con il volto coperto da una maschera di tristezza, che camminava nel deserto. «Sei da solo?» domandò Fiuhh. L'essere umano annuì senza proferire parola. "Sarà muto", pensò il fievole soffio di vento. «In questo pianeta così grande sei l'unico uomo?» replicò Fiuhh. Quest'ultimo non ebbe nessuna risposta. Allora il soffio di vento decise di fare qualcosa per quell'esistenza solitaria. S'insinuò tra i granelli di sabbia per cercare dell'acqua. Quando la trovò chiese in prestito molte sue gocce. «Cosa ne devi fare?» chiese l'acqua. «Creare un qualcosa di meraviglioso che nessun pianeta dell'Universo possiede», rispose Fiuhh. L'acqua acconsentì alla sua richiesta. Le gocce si aggrapparono alle ali invisibili del soffio di vento per seguirlo. Costui arrivò in un oasi dove fiorivano dei fiori bellissimi chiamati sguardi della Luna. «È possibile avere qualche vostro petalo?» Un fiore rispose di si con il cenno della sua corolla. Alcuni petali degli sguardi della Luna si avvicinarono alle gocce d'acqua. Il fievole vento si allontanò dall'oasi per giungere sulle rive di un mare azzurrissimo. A quest'ultimo chiese di donargli un pò del suo colore. Dal mare zampillò dell'azzuro che si solidificò in piccoli cubi che fecero la conoscenza delle gocce d'acqua e dei petali. Fiuhh lo ringraziò con un sorriso e volò verso una soffice nuvola. «Mi daresti una striatura del tuo corpo?» La nuvola con un veloce movimento staccò una sua parte, che sembrava bambagia, e la regalò al soffio di vento. Fiuhh ringraziò anche costei e si allontanò. Una fulgida stella era la sua meta. «Ti darò quello che pensi», anticipò la stella e bagnò il soffio di vento di una stupenda luce. Fiuhh sprizzò di gioia ed accarezzò la stella che arrosì. Il soffio di vento ritornò sulla terra vicino ad uno stagno dove c'era molto fango. Si contorse in quest'ultimo diventando irriconoscibile. Fiuhh accelerò la sua corsa e si fermò davanti all'uomo emettendo dei gemiti mai ascoltati prima. Un vortice si creò nell'aria. Il fango incominciò a prendere una forma umana, sinuosa e graziosa. Le gocce d'acqua si confusero con il fango. I petali dei fiori divennero delle bellissime ciglia. Il colore del mare dipinse due splendidi occhi. La soffice parte della nuvola si tramutò in una fluente capigliatura. La luce della stella esplose nel suo petto creando il cuore. Il soffio del vento alzò lo sguardo al cielo ed un fulmine squarciò quel nuovo corpo. Era nata la donna che sarebbe stata la compagna dell'uomo che vagava nel deserto. Fiuhh era soddisfatto. Finalmente aveva realizzato una meravigliosa creatura che sarebbe stata, per l'eternità, la linfa vitale del pianeta Terra.