Fiabe popolari inglesi - Peldicenere

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(Immagine illustrativa: By Edmund Dulac, 1910)

libro animato

Beh, me l'ha detto mia nonna che ai vecchi tempi si poteva avere una pecora per madre. Avere una pecora nera è una bella fortuna.

Un vedovo si risposò e sua figlia, Peldicenere, era infelice. Stava piangendo tutta sola quando la pecora nera che stava sepolta sotto una pietra nel campo le venne vicino e le disse: "Non piangere, vai dietro la pietra e ci troverai una canna, e se per tre volte batti la pietra con la canna, ti darà tutto quello che vuoi." Lei fece come le era stato detto. Voleva andare al ballo. La canna le donò vestito e carrozza, ma doveva tornare entro mezzanotte o l'incantesimo sarebbe finito, e ogni dono svanito. Le sorellastre non la potevano soffrire, era talmente bellina, e la matrigna le faceva fare una vitaccia infernale. Era bellissima, e al ballo il principe s'innamorò di lei, e lei si scordò di tornare in tempo. Fuggendo di gra corsa, perse una scarpina di seta, e il principe andò e mandò per tutto il paese, alla ricerca della fanciulla a cui andasse bene.

Quando arrivò a casa di Peldicenere, egli la non la vide. Le sorellastre erano occupatissime a smozzicarsi e a tagliuzzarsi i piedi per riuscire a infilarsi la scarpina di seta, perché il figlio del re aveva dichiarato che amava così tanto quella fanciulla da voler sposare colei a cui la scarpetta fosse andata bene. Le sorellastre avevano mandato via Peldicenere perché non si mettesse in mezzo, e le avevano ordinato di badare alle mucche. A furia di tagliarsi i piedi una delle due riuscì a strizzarsi nella scarpetta. Ma era un'agonia bella e buona, ve lo assicuro. E così partirono insieme, ma quando passarono accanto al campo, la voce della pecora defunta gridò al principe di fermarsi, e poi disse così, proprio così: "Un piede smozzicato, un piede tagliuzzato nella carrozza del re ha trovato posto, ma un piedino grazioso e delicato laggiù tra la mandria è nascosto." E lui tornò indietro e la trovò tra le mucche, e la sposò, e se loro vivono felici e contenti, non siamo da meno.