Fiabe Classiche - Grimm: Le tre filatrici (Die Drei Spinnerinnen)

(testo esaminato e tradotto da me; per favore, vedasi note a pié di pagina.)

picture illustration by Hoshiya

("The Three Spinners", ©Copyright Hoshiya Quilla. Some rights reserved. Artwork distribuito tramite Creative Commons Attribution-Noncommercial-No Derivative Works 3.0 License. Passa il mouse sull'immagine per visualizzarla a dimensione reale.)

«Kinder und Hausmärchen» (n.14)

libro animato

C'era una volta una ragazza pigra che non voleva filare. Sua madre voleva obbligarla, ma non riusciva mai a farsi ubbidire, finché un giorno perse la pazienza, andò in collera, e cominciò a prenderla a legnate, e quella si mise a piangere e a disperarsi. In quel mentre, passò di lì la regina, e quando sentì gli strepiti della ragazza, ordinò al cocchiere di fermarsi; scese dalla carrozza ed entrò in casa della donna, e le chiese come mai picchiasse la figlia così violentemente che gli urli si sentivano dalla strada. Quella si vergognava a raccontare alla sovrana che picchiava la figlia perché era pigra, così, disse: "Sapete, la ragazza non vuole mai smettere di filare: fila in continuazione, ma io sono una povera donna e non posso permettermi di comprarle il lino." Allora la regina disse: "Non c'è niente che mi dia più piacere che sentire il ronzio dell'arcolaio: lascia che tua figlia venga con me al mio palazzo; lì ho tutto il lino che desidera, e può filare quanto vuole." Alla donna piacque l'offerta della regina, e la ragazza andò via con la sovrana; arrivate al palazzo reale, la condusse al piano superiore, dove c'erano tre camere completamente colme del lino più pregiato, poi disse alla fanciulla: "Ecco, ora mettiti a filare per me, e quando avrai finito, potrai maritarti con il mio primogenito. Lo so che sei povera, ma la buona volontà e la voglia di lavorare valgono per me quanto un tesoro." Ma la ragazza aveva paura, perché sapeva di non essere capace di filare, e campasse trecento anni, non avrebbe imparato neanche se fosse stata davanti all'arcolaio ogni giorno da mattina a sera. Rimasta sola, cominciò a piangere, e rimase seduta per tre giorni senza alzare un dito. Al terzo giorno, la regina venne a vedere come andava, e quando vide che il lino era ancora tutto da filare, rimase alquanto sorpresa; la fanciulla si scusò dicendo che aveva nostalgia di casa e di sua madre, e per questo motivo non aveva ancora cominciato. La regina accettò la spiegazione, ma mentre uscì dalla stanza, disse: "Domani, però, dovrai iniziare a lavorare." Rimasta sola, non seppe che pesci pigliare. A chi chiedere aiuto? Disperata, si affacciò alla finestra, e vide tre strane donne venire verso di lei; la prima aveva un piede piatto, la seconda aveva un enorme labbro che sporgeva fino al mento, mentre la terza aveva un pollice deformato. Si fermarono sotto la finestra, guardarono la fanciulla e le chiesero cosa avesse. Ella si sfogò con loro, ed esse si offrirono di aiutarla, dicendo: "Se ci inviterai al matrimonio, senza vergognarti di noi, e ci presenterai come delle tue zie, e ci farai sedere alla tua tavola, noi fileremo tutto questo lino al posto tuo, e lo faremo anche in breve tempo." "Con tutto il mio cuore" rispose la ragazza, "venite dentro, e cominciate subito." Aprì alle tre buffe donne, fece spazio tra il lino da filare, così quelle si sedettero e cominciarono subito il lavoro. La prima tirava il filo e schiacciava il pedale; la seconda lo inumidiva, la terza lo torceva e batteva col pollice sul tavolo, e ad ogni colpo una matassa di filo meraviglioso si spargeva a terra. La ragazza mantenne il segreto con la regina, ma quando quest'ultima tornava a vedere, la fanciulla le mostrava la grande quantita di tessuto splendidamente filato, sicché, la regina non la finì più di lodarla. Filato tutto il lino della prima stanza, si procedeva con la seconda, fino alla terza, e in pochissimo tempo fu filato tutto; poi le tre donne si congedarono e dissero alla fanciulla: "Non dimenticarti della promessa! Sarà la tua fortuna." Quando la fanciulla mostrò alla regina la montagna di lino filato in ogni stanza, la regina si compiacque enormemente e diede il via ai preparativi per il matrimonio, e anche lo sposo fu compiaciuto di sapere che avrebbe avuto una sposa così industriosa e intelligente, e non finì più di encomiarla. Infine la sposa disse: "Sai, io ho tre zie che sono sempre state molto buone con me, perciò vorrei dividere con loro la mia gioia, invitandole alle nostre nozze. Ti prego di acconsentire, e di farle sedere alla nostra tavola." Madre e figlio risposero: "E perché non dovremmo?" Quando la festa iniziò, si presentarono le tre filatrici agghindate in strani abiti. "Benvenute, care zie" disse la sposa. "Oh, ma sono spaventose! Come le hai conosciute?" Poi andò verso la prima, quella che aveva il piede piatto, e le chiese: "Come vi siete fatta il piede piatto?" "A forza di schiacciare sul pedale" rispose quella. Poi chiese alla seconda: "E voi, come vi siete procurata quel labbro sporgente?" "A forza di leccare il filo" rispose. E alla terza: "E voi, come mai avete il pollicione?" "A forza di torcere il filo", rispose. Allora il principe, allarmato, disse: "La mia bella moglie non dovrà mai più toccare un arcolaio." E fu così che la fanciulla si liberò dell'odiato filare.

(Traduzione dall'inglese di Valentina Vetere.)

separatore grafico

Testo da me annotato e tradotto in italiano. La fonte della mia disamina è l'edizione in lingua inglese, curata e tradotta dal tedesco, dal Professor D. L. Ashliman, ex-docente dell'Università di Pittsburgh, e reperibile a questo link. Chi desiderasse cimentarsi con il testo originale in lingua tedesca, può trovarlo a questo indirizzo. Chiunque desideri questa mia traduzione per i propri siti, può prelevarlo liberamente, a condizione che citi cortesemente questo sito come propria fonte, senza linkare le immagini, e non spacci questa traduzione come opera sua, in segno di rispetto per il mio lavoro.

Qualora dovessi accorgermi che questa, o qualsiasi altra traduzione svolta di mio pugno, fosse presente in qualunque Sito senza espressivo riferimento a Paroledautore.net, potrei facilmente decidere di mandare un email al webmaster, amministratore, proprietario, o gestore del sito, con richiesta precisa di citazione della fonte, mentre per quanto riguarda un eventuale hot link sulle immagini presenti in questa pagina, potrei prevedibilmente optare per un cambiamento dell'indirizzo della stessa, o modifica del nome.

Grazie per l'attenzione. Vale76

(Documento creato ex-novo il 20 ottobre 2011)