Fiabe Classiche - Grimm: Il caro (diletto) Orlando (Der Liebste Roland)

(testo esaminato e tradotto da me; per favore, vedasi note a pié di pagina.)

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(Immagine illustrativa: By Arthur Rackham, 1920 [P.D.] via http://tyrionlannisterisaboss.tumblr.com)

«Kinder und Hausmärchen», (dal 1812 al 1822) (n.56)

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C'era una volta una donna che era una strega a tutti gli effetti e aveva due figlie: una, brutta e cattiva, che amava perché era la sua vera figlia; e un'altra, bella e buona, che odiava perché era la figliastra. La figliastra aveva un bel grembiule, e la figlia ne era divenne gelosa, così andò a lamentarsi con sua madre che voleva averlo lei. E la vecchia le rispose: "Sta' tranquilla che lo avrai. La tua sorellastra merita da un pezzo di morire, e stanotte, mentre dormirà, verrò in camera e le taglierò la testa. Mi raccomando, tu, sdraiati verso il muro e fa' mettere lei sul davanti." E questa sarebbe stata la fine della povera fanciulla, se non che, il caso che si era appartata in un angolo e sentì tutto. Quel giorno le fu proibito di uscire, e quando fu ora di andare a dormire, la figlia della strega si draiò contro la parete, costringendo la buona sorella a coricarsi sul lato frontale. Ma quando dormì profondamente, la figliastra della strega si alzò dal letto e spostò delicatamente la sorellastra cattiva sul davanti, e poi si collocò al suo posto verso il muro. Durante la notte, ecco che la vecchia strega venne in camera maneggiando una scure nella mano destra, con la sinistra tastava il letto per accertarsi che ci fosse la figliastra sul davanti; poi, impugnò l'arma con tutte e due le mani e...zac! Fece saltar via la testa alla sua propria figlia. Rimasta sola, la fanciulla si alzò dal letto e si recò dal fidanzato, che si chiamava Orlando; bussò alla porta, e gli disse: "Senti, Orlando caro, dobbiamo fuggire subito. La mia matrigna ha cercato di uccidermi, invece ha assassinato sua figlia; appena farà giorno, quando vedrà quel che è accuduto, per noi sarà la fine." "Cerca di rubarle la bacchetta magica" disse Orlando, "o non riusciremo a salvarci se ci inseguirà." La ragazza trafugò la bacchetta della strega, poi, prese la testa della defunta e fece colare tre gocce di sangue sul pavimento: una di fronte al letto, una in cucina, ed una sulle scale. Infine, scappò via con l'amato. La mattina seguente, quando la strega si alzò, chiamò la figlia per darle il grembiule, ma quella non scese; allora la vecchia gridò: "Dove sei?" "Qui, sulle scale. Sto spazzando" rispose la prima goccia di sangue. La vecchia uscì, ma non vide nessuno e gridò ancora: "Ma dove sei?" "Qui in cucina che mi scaldo" rispose la seconda goccia. Andò in cucina, ma non la trovò, allora chiamò ancora: "Dove diamine sei?" "A letto; sto dormendo" rispose la terza goccia. Salì in camera e s'avvicinò al letto, e cosa vide? La sua stessa figlia che giaceva in un lago di sangue, e la testa che ella stessa le aveva fatto saltare. La strega andò su tutte le furie, saltò dalla finestra e grazie alla vista portentosa che aveva (che le consentiva di vedere in lungo e in largo) avvistò la figliastra che fuggiva via con il suo fidanzato. "Non la farai franca" eslamò, "anche se hai già fatto molta strada, non mi sfuggirai." Calzò gli stivali delle sette leghe (che le permettevano di fare con un solo passo il cammino di un'ora), e in un soffio li raggiunse. Ma quando la fanciulla si accorse di essere braccata, impugnò la bacchetta magica e trasformò il caro Orlando in un lago, e se stessa in una papera, e si tuffò nell'acqua. Allora la vecchia si piazzò sulla riva e sbriciolò un pezzo di pane, cercando in tutti i modi di attirare la papera, ma quella non abboccò e la strega dovette tornarsene a casa scornata. Rimasti soli, i due giovani ripresero le loro sembianza umane, e camminarono tutta la notte fino all'alba; poi la ragazza tramutò se stessa in un bel fiore in mezzo a una siepe di spine, e il suo innamorato in un violinista. Passò poco tempo e tornò la strega; disse al musicista: "caro violinista, posso cogliere un bel fiore da portare a casa?" "Ma certo," rispose, "e intanto io suonerò per voi." Strisciò frettolosamente sul bordo, sapendo esattamente che era la figliastra, mentre il violinista cominciò a suonare, e la musica incantata la costrinse suo malgrado a ballare, e, più volecemente suonava, altrettanto velocemente lei saltava. I cespugli irti le strapparono i vestiti, ferendole la pelle nuda fino a farla sanguinare, e così dovette continuare fino a che stramazzò a terra morta, e finalmente i due giovani furono liberi. Poi Orlando disse: "Senti, ti lascio per un po': vado da mio padre a fare i preparativi per il nostro matrimonio." "Va bene, rimango qui ad aspettarti," rispose la fanciulla, "mi trasformerò in un masso rosso, così nessuno mi riconoscerà." Così, Orlando partì; lei si trasformò in sasso e rimase lì ad aspettarlo, ma quando il giovane tornò a casa, fu preso all'amo da un'altra donna e si scordò di lei. La poveretta aspettò e aspettò, ma alla fine, quando vide che era inutile, s'intristì molto e si trasformò in un fiore, pensando: 'Così qualcuno passerà di qui e mi calpesterà.' Invece, il caso volle che venne un pastore a far pascolare le sue pecore in quei paraggi, e s'accorse del fiore; siccome era molto bello, lo colse e se lo portò a casa, e lo ripose in un armadio. Da quel giorno, in quella casa accaddero strani fatti; quando lui si alzava al mattino, s'accorgeva che qualcuno era venuto a fare i mestieri e a mettere tutto in ordine. Spazzavano per terra, riordinavano e ripulivano la cucina, accendevano il fuoco, mettevano a bollire l'acqua, e così via; la sera, quando rincasava, trovava la tavola già bell'e apparecchiata e la cena pronta. Non riusciva a capire come fosse possibile, perché viveva da solo, pertanto, quando andava a lavorare, in casa non rimaneva nessuno: quindi, nessuno poteva essersi nascosto dentro; ovviamente, era compiaciuto del servizio, ma con il passare del tempo cominciò ad avere paura e si rivolse ad una vecchia saggia per chiedere consiglio, e quella gli disse: "Dev'esserci sotto qualche stregoneria. Fatti un giro di ispezione all'alba, e vedi se salta fuori qualcuno nella stanza; e se ti accorgi di qualcosa, di qualsiasi cosa si tratti, buttagli addosso un lenzuolo bianco e l'incantesimo cesserà." Il pastore fece proprio come la vecchia gli aveva suggerito, e così, il mattino dopo, all'alba, vide l'armadio spalancarsi e il fiore uscir fuori: allora, fece un balzo e lo avvolse con il lenzuolo, e in quello stesso istante, l'incantesimo cessò e il fiore si trasformò in una splendida fanciulla. Lei, allora, gli spiegò ogni cosa, e gli raccontò tutte le sue sventure, e siccome era bella e piaceva al pastore, lui le chiese di sposarlo, ma lei rifiutò, spiegandogli che amava ancora il suo caro Orlando, sebbene egli l'avesse abbandonata. Tuttavia, promise al pastore che sarebbe rimasta ancora lì con lui a fare i mestieri e a badare alla casa.

Passò un po' di tempo, finché un giorno Orlando fu in procinto di sposarsi. Secondo un'antica usanza, quando una coppia si sposava, tutte le fanciulle del paese dovevano intervenire al matrimonio e cantare in onore degli sposi. Quando fu il turno della nostra protagonista, la fanciulla si rifiutò, ma siccome mancava soltanto lei all'appello, alla fine fu costretta ad accettare; ma appena cominciò a cantare, la sua limipida voce corse alle orecchie di Orlando, che saltò su e gridò: "Questa voce! Io la riconosco! E' quella della mia vera fidanzata, e io voglio sposarmi solo con lei." E in quell'istante ricordò tutto quello che aveva dimenticato, e la fedele innamorata coronò il suo sogno d'amore sposandosi con l'amato Orlando. Le loro pene finirono, e vissero felici e contenti.

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Questa fiaba è stata da me annotata, esaminata e tradotta in italiano. La fonte della mia disamina è l'edizione in lingua inglese curata dal Professor D. L. Ashliman, ex-docente dell'Università di Pittsburgh, e reperibile a questo link. Chi desiderasse cimentarsi con il testo originale tedesco, può trovarlo a questo link.. Chiunque desideri questo testo per i propri siti, può prelevarlo liberamente, a condizione che citi cortesemente questo sito come propria fonte, senza linkare le immagini, e non spacci questa traduzione come opera sua, in segno di rispetto per il mio lavoro.

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(Documento totalmente revisionato e creato ex novo il 22 ottobre 2011)