Fiabe Classiche - Grimm: Cappuccetto Rosso (Rotkäppchen¹)

(testo esaminato, annotato e tradotto da me; per favore, vedasi note a pié di pagina.)

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(Immagine illustrativa: By Carl Offterdinger [Public domain], via Wikimedia Commons. Passaci sopra il mouse per ingrandirla.)

«Kinder und Hausmärchen» (n.26)

libro animato

C'era una volta una ragazzina dolce e buona; tutti quelli che la vedevano l'amavano, ma specialmente sua nonna, che non sapeva più cosa regalarle. Una volta le diede un berrettino di velluto rosso, e siccome le stava così bene e la bambina voleva indossarlo sempre, cominciarono a chiamarla la piccola Cappuccetto Rosso. Una volta la mamma le disse: "Vieni, Cappuccetto Rosso. Qui c'è una porzione di torta e una bottiglia di vino: prendili e portali alla nonna, che è a letto, debole e malata; le faranno tanto bene. Comportati come si deve e portale i miei saluti. Fa' la brava, non allontanarti dal sentiero, e sta' attenta a non far cadere la bottiglia, altrimenti si romperà e per la nonna non resterà più niente. E quando entrerai nell'ingresso, non dimenticarti di darle il buongiorno e non metterti a curiosare dappertutto come fai di solito." "Mi comporterò bene" rispose Cappuccetto Rosso, stringendo la mano della mamma.

La nonna abitava nella foresta, a mezz'ora dal villaggio; quando Cappuccetto Rosso entrò nel bosco, fu avvicinata da un lupo, e, siccome ella ignorava che esistessero animali cattivi, di lui non ebbe paura. "Buongiorno, piccola Cappuccetto Rosso." "Grazie, lupo." "Dove te ne vai, così di buon'ora?" "Dalla nonna." "Cosa porti nel grembiule?" "Torta e vino per la nonna che è a letto malata. La mamma l'ha sfornata ieri, e insieme al vino le ridarà un pò di forze." "Senti, Cappuccetto Rosso, dove vive tua nonna?" E Cappuccetto Rosso rispose: "la sua casa si trova a più di un quarto d'ora da qui, nel bosco, sotto le tre querce: c'è una siepe di noccioli laggù; penso che tu conosca il posto." Il lupo pensò tra sé: 'Questa bambinetta sarebbe un bocconcino prelibato per me, avrà un sapore di gran lunga superiore a quello della vecchia! Fatti furbo, vecchio mio, e cadranno tutte e due in trappola." Allora, si mise ad accompagnare Cappuccetto Rosso per un piccolo tratto di strada, dicendo: "Ehi, Cappuccetto Rosso, guarda laggiù, che bei fiori colorati: perché non ne raccogli un po'? E senti che belle canzoncine stanno cinguettando gli uccellini! Stai camminando come se stessi andando a scuola, pensa invece che stai facendo una passeggiata in questo bel bosco." La piccola Cappuccetto Rosso aprì gli occhi e quando vide i raggi del sole giocare a rimpiattino con gli alberi e il bel prato tutto ricoperto di bellissimi fiori, pensò: 'Ma sì, penso che alla nonna farebbe piacere se le portassi un bel mazzolino di fiori, e poi, è ancora presto: tornerò a casa in orario.' Così, abbandonò il sentiero maestro che portava nella foresta, per chinarsi a raccogliere i fiori; ad ogni fiorellino che coglieva, pensava che di lì a poco ne avrebbe trovato uno ancora più bello, così, finì per addentrarsi sempre più nel fitto del bosco. Nel frattempo, l'astuto lupo corse dritto a casa della nonna e bussò alla porta. "Chi va là?" "Sono io, la piccola Cappuccetto Rosso: sono venuta a portarti un po' di torta e del buon vino, apri la porta." "Spingi il chiavistello," gridò la nonna, "io sono troppo debole per alzarmi." Il lupo spinse il chiavistello ed aprì la porta; avanzò nella stanza, e si diresse dritto al letto dell'ammalata e se la pappò in un boccone; poi, si mise addosso i suoi abiti e la cuffia, s'infilò nel letto e chiuse le tende. Frattanto Cappuccetto Rosso si era persa dietro ai fiori; dopo che ne ebbe fatto un bel mazzo, tanto grosso che non entravano più nel grembiule, si ricordò, finalmente, della nonna, e riprese la via verso casa sua. Con sua sorpresa, trovò la porta aperta. Entrò nell'ingresso, e notò un'aria strana in casa, che pensò: 'Oh santo cielo, di cosa ho paura? Di solito mi piace venire qui." E disse a gran voce: "Buon giorno!" ma nessuno rispose. Allora andò in camera da letto e aprì le tende. La nonna era sdraiata con la cuffia sulla faccia e aveva un aspetto molto strano.

"Oh, nonna, ma che orecchie grandi che hai!" - "E' per sentirti meglio, mia cara!"
"Ma nonna, che occhi grandi che hai!" - "E' per vederti meglio, tesoro!"
"Nonna, ma che mani grandi che hai!" - "Ma è per abbracciarti meglio!"
"Ehi, nonna, che bocca grande che hai, pare un forno!" - "Ed è per mangiarti meglio!"

Il lupo non aveva ancora finito la frase che subito saltò fuori dal letto e con un sol boccone inghiottì la povera Cappuccetto Rosso. Appena la sua ingordigia fu soddisfatta, si stravaccò nel letto e s'addormentò, russando fragorosamente. Il caso volle che un cacciatore passasse da quelle parti, e pensò: 'Mmm.. come mai la vecchia signora russa così forte? Sarà meglio dare un'occhiata." Entrò nell'ingresso, e quando fu ai piedi del letto, vide che al suo posto c'era il lupo. "Così ti ho beccato, vecchio delinquente!" disse, "è da un pezzo che ti sto dando la caccia." Stava già per puntargli addosso il fucile, quando gli sovvenne l'idea che il lupo potesse aver divorato la nonna, e che questa forse era ancora viva, così, invece di sparare, prese un paio di forbici e cominciò a tagliare la pancia della bestia. Dopo qualche taglio, vide il copricapo rosso che faceva capolino, e dopo qualche altro colpo di forbici la bambina saltò fuori, piangendo. "Oh, che spavento! Era così buio lì dentro nella pancia del lupo!" E poi venne fuori anche la nonna, quasi priva di sensi ma viva. Poi Cappuccetto Rosso andò a raccogliere certe grosse pietre e riempirono la pancia del lupo con quelle, e così, quando la belva si svegliò e cercò di scappare via, le pietre erano così pesanti che in un attimo crollò a terra morto stecchito.

Fu una gran festa per tutti e tre; il cacciatore poté scuoiare il lupo e si portò via la pelliccia. La nonna mangiò la torta e bevve il vino che le aveva portato la nipotina, e Cappuccetto Rosso pensò: 'Fin che vivrò, non lascerò mai più la strada maestra per avventurarmi da sola nel bosco se mia mamma mi dice di non farlo.'

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Si racconta poi che Cappuccetto Rosso tornò un'altra volta dalla nonna a portarle dell'altro cibo appena sfornato, quando un altro lupo l'avvicinò, cercando di convincerla ad abbandonare il sentiero; ma Cappuccetto Rosso non ci cascò e andò dritta dalla nonna. Le raccontò di aver incontrato il lupo, e che questi le aveva augurato il buon giorno, ma che l'aveva fissata con aria cattiva: "se non fossimo stati nella pubblica via, probabilmente mi avrebbe divorata" disse. La nonna rispose: "vieni, chiudiamo bene a chiave, così non potrà entrare." Poco dopo, ecco che arriva il lupo. Bussa alla porta e grida: "Aprimi, nonna, sono io, Cappuccetto Rosso, sono venuta a portarti qualcosa di buono da mangiare." Ma esse restarono in silenzio, e non aprirono. Capo Grigio gironzolò furtivamente intorno alla casa, e alla fine s'arrampicò sul tetto, intenzionato ad aspettare che Cappuccetto Rosso uscisse per tornare a casa, per poi pedinarla e farsene un boccone nell'oscurità. Ma la nonna afferrò le sue intenzioni, e prese provvedimenti. Appena fuori della porta c'era un grosso mastello di pietra; "Cappuccetto Rosso, prendi un secchio," disse alla bambina, "giusto ieri ho cucinato delle salsicce. Vammi a prendere l'acqua che ho fatto bollire e versiamola nel mastello." Cappuccetto Rosso portò l'acqua e la versò tutta nel mastello fino riempirlo. L'odore delle salsicce s'insinuò nelle narici del lupo, il quale sniffò l'aria e poi diresse lo sguardo di sotto, sporgendosi troppo, finché perse l'equilibrio e scivolò giù. Piombò dritto dritto nel mastello pieno d'acqua ed affogò. Così, Cappuccetto Rosso ritornò felicemente a casa, sana e salva.

(Traduzione dall'inglese di Valentina Vetere.)

Testo da me annotato e tradotto in italiano. La fonte della mia disamina è l'edizione in lingua inglese, curata e tradotta dal tedesco, dal Professor D. L. Ashliman, ex-docente dell'Università di Pittsburgh, e reperibile a questo link. Chi desiderasse cimentarsi con il testo originale in lingua tedesca, può trovarlo a questo indirizzo. Chiunque desideri questa mia traduzione per i propri siti, può prelevarlo liberamente, a condizione che citi cortesemente questo sito come propria fonte, senza linkare le immagini, e non spacci questa traduzione come opera sua, in segno di rispetto per il mio lavoro.

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Grazie per l'attenzione. Vale76

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Annotazioni del prof.Ashliman:

The Grimms' source for the first variant (the main story) was Jeanette Hassenpflug (1791-1860). Marie Hassenpflug (1788-1856) provided them with the second variant (the concluding episode, introduced with the sentence "They also tell how Little Red Cap was taking some baked things to her grandmother another time...."

This famous story was included in the first edition (1812) and all succeeding editions of Kinder- und Hausmärchen. The translation above is based on the Grimms' final edition (1857). They made only a few minor stylistic changes to the story in the course of its publication history.

Traduzione:

La fonte orale della prima parte della storia fu Jeanette Hassenpflug (1791-1860), mentre Marie Hassenpflug (1788-1856) fornì ai fratelli Grimm l'episodio conclusivo, che ha inizio dal rigo: «Si racconta poi che Cappuccetto Rosso tornò un'altra volta dalla nonna (etc.)».

Questa celeberrima fiaba fu inclusa già nella prima edizione del 1812, e in tutte le altre successive. Qui riportiamo la traduzione della stesura definitiva, pubblicata nell'edizione finale del 1857. I Grimm apportarono alla storia soltanto delle piccole correzioni stilistiche e di secondaria importanza, nel corso degli anni.

Infine, il prof.Ashliman osserva che spesso i lettori di madrelingua inglese conoscono la fiaba secondo la versione dei Grimm, ma confondendo il titolo con la versione francese di Perrault, «Le Petit Chaperon Rouge», tradotto in inglese: "Little Red Riding Hood", mentre il "Rotkäppchen" dei Grimm, in inglese, si chiama "Little Red Cap". In italiano non si percepisce questa differenza linguistica, in quanto il titolo è tradotto in ambedue le versioni, con il nome di «Cappuccetto Rosso». Per dovere di cronaca: da che cosa deriva il nome della protagonista? Sia nella stesura iniziale, che nelle successive, e fino ad arrivare a quella finale del 1857, i Grimm indicano chiaramente che Rotkäppchen indossa un berrettino (= Käppchen o, Kleine Kappe) di velluto rosso («von rothem Sammet»).

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Note dal testo e mie considerazioni finali:

¹Da «Käppchen» (o Kappe, s.f.) = "berretto, berrettino, cappuccetto, cappellino".

[Dizionari consultati: "Duden online" - "Dizionario Italiano-Tedesco Sansoni"].

Quella di Cappuccetto Rosso si può anche considerare a tutti gli effetti una fiaba tradizionale europea (non solo tedesca o francese), in quanto, com'è noto, si tratta di un racconto diffuso in molti Paesi (ovviamente con delle differenze). Se è probabilmente vero, come sembra, che il racconto tradizionale tedesco sia stato fortemente influenzato dal racconto francese rielaborato, alla fine del 1600, da Perrault, la grande e sostanziale differenza tra le due celebri «Cappuccetto» resta prevalentemente nel finale: mentre la protagonista francese non viene salvata da nessuno e soccombe nelle fauci del lupo, la protagonista tedesca, come abbiamo visto, ha più fortuna e si salva insieme alla nonna per mano del provvidenziale cacciatore. C'è poi anche la nostra versione abruzzese (recuperata anche da Italo Calvino), «La finta nonna», in cui la bambina deve vedersela, invece, con un'Orca. Qual è, dunque, la versione più famosa? Rispondendo banalmente: TUTTE, in quanto, come abbiamo affermato poc'anzi, essendo un racconto europeo antico e ampiamente diffuso, poco importa stabilire quale versione sia la più celebre; caso mai, per questione di gusti, ognuno nel suo piccolo può scegliere in base alla preferenze personali, e, probabilmente, quella dei Grimm e la nostra abruzzese (quest'ultima è addirittura umoristica) sono potenzialmente più piacevoli di quella di Perrault, proprio perché meno cruente, ma non necessariamente, più belle o più famose, e apparentemente meno antiche (anche se è impossibile stabilire la data in cui una fiaba popolare è stata raccontata per la prima volta, né le precise circostanze in cui si è originata).

(Documento creato ex-novo il 19 ottobre 2011. Ultimo update: 6/09/2013.)