Favole Classiche - Fedro: La farfalla e la vespa (Appendice perottina - XXIX. Papilio et vespa)

immagine farfalle

«Favole»

libro animato

Una farfalla, librandosi qua e là, apostrofava una vespa: "O sorte ostile! mentre respiravano i corpi dai quali resti prendemmo anima, io fui chiara in pace, forte nelle battaglie e, tra i miei uguali, principe in ogni sapere. Ecco ora il vuoto: putrida io, leggerezza e cenere, mi libro qua e là! Tu fosti mulo da soma, che, entrando il pungiglione, trafiggi chi vuoi". E la vespa, con ricordo, fece sentire eccellenti le sue parole: "Valuta non chi eravamo, ma chi attualmente noi siamo".