Favole Classiche - Fedro: Il cane e l'agnello (Libro Terzo - XV. Canis ad agnum)

agnello che succhia

«Favole»

libro animato

A un agnello che belava tra le capre, il cane disse: "Stolto, sbagli; non è qui tua madre" e gli indicò, lontano, le pecore che si erano staccate dal gregge. "Non cerco quella che, per suo piacere, si ingravida, e poi porta un peso sconosciuto per un numero determinato di mesi, e alla fine butta giù il fardello e se ne sbarazza, ma cerco quella che mi nutre accostandomi le sue poppe e priva i figli del latte perché non ne manchi a me" "Eppure quella che ti ha partorito conta di più" "No, non è vero. Come poteva sapere se nascevo bianco o nero? Su, pensaci: se avesse voluto partorire una femmina, quale successo avrebbe avuto, nascendo io maschio? Bel dono davvero mi ha fatto mettendomi al mondo: attendere di ora in ora il macellaio! Quella che non ebbe alcun potere nel crearmi, perché dovrebbe contare più di questa che ha avuto pietà di me, abbandonato, e che offre spontaneamente e con affetto la sua generosità? È la bontà, non il legame di sangue che fa genitori."

Con questi versi l'autore ha voluto dimostrare che gli uomini oppongono resistenza alle leggi e si lasciano conquistare da chi fa loro del bene.