Fiabe Classiche e Popolari Italiane - Domenico Comparetti: La moglie trovata colla frombola¹ (Monferrato - Piemonte.)

(testo riadattato da me; per favore, vedasi note a pié di pagina.)

il principe e la rana

«Novelline Popolari Italiane», 1875

libro animato

C'era una volta un re che aveva tre figliuoli, che volevano pigliar moglie. Per non far torto a nessuno, disse loro di tirare tre frombole, e di andare dove cadevano, poiché là avrebbero preso moglie. Il maggiore tirò la sua pietra; andarono a vedere, e videro ch'era caduta sulla casa d'una fornaia. Il secondo tirò la sua, e andò sulla casa d'una tessitrice. Il terzo tira la sua, e va a cadere dentro a un fosso dove c'era una ranocchia. I due altri fratelli diedero l'anello della promessa alle due ragazze, ma pigliarono tempo sei mesi, perché il padre voleva provare le sue nuore. Il padre dunque fa dare tre libbre di canapa tanto alla fornaia e alla tessitrice, come alla ranocchia del fosso, dicendo che quella che le filerà meglio e più presto, starà in casa di lui. Ora, di lì a cinque o sei giorni il re domanda la tela, e la fornaia l'aveva filata e tessuta bene, ma la tessitrice, ch'era il suo mestiere, l'aveva filata che pareva seta. E i due primi figliuoli erano molto contenti, ma il terzo non sapeva nemmeno cosa dire, perché la ranocchia gli aveva mandato una noce. Gli altri ridevano, ma quando lui schiacciò la noce, videro uscir fuori una tela così fina che pareva tela di ragno; e tira, tira, spiega, spiega, non finiva mai, ed era così lunga da coprir tutta la casa. Il re dice: "Ma questa tela non finisce mai!" e appena dette queste parole, la tela finì. Allora il re diede alle sue tre nuore un cane per ciascuna: "Quella che lo farà venire bello e grasso, sarà quella che starà in casa del re." Dopo poco tempo il re ne chiede conto. La fornaia che aveva pane in quantità, l'aveva fatto ingrassare come una botte. La tessitrice l'aveva fatto venire un po' più piccino, e la ranocchia aveva mandato una cassetta. Il re vide i cani delle due spose; ma erano allevati proprio alla contadina. Invece aprendo la cassetta della ranocchia, ne uscì fuori un bel cagnolino che faceva le feste, e baciava la mano a tutti, e faceva le riverenze che pareva un cristiano. Allora il re disse: "I sei mesi sono passati, e la sposa più degna è la ranocchia." Al terzo figliuolo del re gli rincresceva, di sposare una ranocchia, e quando andava da lei, e lei gli domandava dalla porta di casa: "Chi è?" lui sempre rispondeva: "Uno che v'ama poco." E lei: "Se non m'ama, m'amerà."

Quando fu il tempo di andar in chiesa per lo sposalizio, avevano tutti delle carrozze a quattro cavalli, e la ranocchia aveva un carro fatto d'una gran foglia di fico tirato da due gatti e due topi che s'aiutavano così bene l'uno con l'altro che correvano più veloce dei cavalli. Ma il figliuolo dei re in quel carro non ci poteva stare. Ora quella ranocchia, ch'era una fata, lo fece diventare una carrozza tutta d'oro, i due topi e i due gatti quattro cavalli pieni di fuoco, e lei diventò una bellissima donna che pareva un sole. E fecero le nozze, e stettero allegri e contenti, ma a me non mi diedero nulla.

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¹: (antico) fionda, ciottolo; sassi di fiumi tondi e schiacciati.

(Antica fiaba tipica del Monferrato, successivamente ripresa e rielaborata da Italo Calvino, con il titolo Il principe che sposò una rana.)

Questa fiaba è stata esaminata, e, solo molto lievemente, riadattata da me in italiano moderno. Contrariamente alla maggior parte delle fiabe italiane compilate in altre raccolte originarie, questi testi ci sono pervenuti nella lingua italiana di tardo Ottocento. Non si rilevano, quindi, termini dialettali; soltanto qui e là ho ritenuto opportuno sostituire qualche vocabolo caduto in disuso, con altri più attuali, per garantire una maggiore comprensione del linguaggio. Nel ricompilare il testo, quindi, ho cercato di mantenerlo il più possibile fedele all'originale, limitandomi a correggere quelle piccole imperfezioni grammaticali e di punteggiatura, onde lasciare intatto lo stile narrativo semplice e fresco della stesura originale del Comparetti. Chiunque desideri questa traduzione per le proprie pagine web, può prelevarla liberamente, purché ne citi cortesemente la fonte, in segno di rispetto per il mio lavoro. Grazie. Vale76

(Documento creato il 25 settembre 2011.)