Fiabe Amatoriali - Laura Ricciardi: La notte alla fattoria

libro animato

Nella fattoria di nonna Ilde, quando scendeva la notte e il sole andava a dormire, iniziavano a fare la loro comparsa i personaggi notturni del cortile. Tra questi la famigliola dei topini di campagna, i topini Bontàsana, così conosciuti dagli animali domestici per la grande bontà e disponibilità verso tutti.

Una notte, quando l'ultima luce della casa si spense, nella piccola tana dei Bontàsana ci fu un grande fermento. Mamma Bontàsana aveva appena dato alla luce tre piccoli topini e papà Bontàsana, dopo averla assistita amorevolmente, aveva iniziato a correre avanti e indietro per il cortile a dare la buona notizia agli animali. Il vecchio Wolf, il randagio di nonna Ilde, la famiglia Maialonsi, i porcellini, la famiglia Cavallotteri, i cavalli, e così a tutti gli animali della fattoria ne furono felici e lieti e per questo iniziarono a congratularsi ognuno a modo proprio. Il cane abbaiò a lungo, i porcellini grugnirono rumorosamente e si rotolarono nel pantano dentro al recinto, i cavalli nitrirono e si agitarono nelle le stalle, le mucche muggirono insieme ai vitellini, le oche starnazzarono, svolazzando da una parte all'altra, le pecore belarono, i gatti miagolarono, insomma ognuno partecipò alla gioia dei Bontàsana. Nonna Ilde avvertì quello strano movimento e accendendo le luci, uscì di fuori a controllare. Velocissimamente papà Bontàsana fece nuovamente una corsa in lungo ed in largo per avvertire tutti di tacere. Le sue parole produssero l'effetto di un incantesimo. Infatti improvvisamente tutto sembrò avvolto nel silenzio e nel sonno. Nonna Ilde, insospettita dall'improvviso silenzio, rimase per un po' a respirare l'aria profumata della notte e, solo dopo, quando fu certa che tutto fosse a posto rientrò in casa.

In men che non si dica ricominciò il chiacchiericcio. La notizia della nascita dei topini stava attraversando la fattoria ad una velocità strabiliante e tutti quanti sembravano come impazziti. "Organizziamo una festa" dicevano le galline nel pollaio, tra un coccodè e l'altro. "Portiamo loro del formaggio per dono" aggiungevano le caprette dal recinto. "Che ne dite se organizziamo un bel coro dallo stagno?" gracidavano le rane e i rospi. Ognuno pensava e ripensava a qualcosa di eccezionale per festeggiare l'evento. La tana dei topini Bontàsana era proprio in prossimità della porta della casa dove viveva nonna Ilde, mentre le stalle, i recinti, il pollaio, lo stagno, il pantano e l'aia erano tutt'intorno, ciò nonostante il chiasso e mescolarsi dei versi degli animali arrivava forte e chiaro. Papà Bontàsana era preoccupato che nonna Ilde, svegliata ancora una volta dal fracasso, potesse scoprire la sua famigliola e fare chissà cosa.. Era risaputo, infatti quanto donne e topi andassero poco d'accordo. Decise di uscire allo scoperto e tentare ancora una volta di calmare tutta quella eccitazione. Non appena, però, tirò fuori il suo bel musetto dalla tana, una sagoma si mosse di scatto nell'oscurità. "Cosa vedono i miei occhi stanchi? Proprio nella mia veranda la casetta di una famigliola di.." Nonna Ilde non fece in tempo a finire la frase che il topolino cominciò a supplicarla. "Ti prego, buona nonnina, non farci del male. Continueremo a non darti fastidio e se non ti va che anche noi abitiamo sulla tua veranda, ce ne andremo appena possibile." Il povero topolino tremava come una foglia e non osava alzare lo sguardo verso la nonnina. Gli altri animali sentendosi in colpa per aver fatto sì che la famiglia Bontàsana venisse scoperta, si accodarono alla supplica. "Co co cò" blaterarono le galline. "Bau, bau" abbaiò il cane. "Pio pio" pigolarono i pulcini, "Beeee" si lamentarono le pecore, "Quack quack" schiamazzarono le oche, "Muuuuuuu" muggirono le mucche.. insomma tutti gli animali supplicarono la nonnina, creando ancora una volta un fracasso pazzesco. "Bastaaaaa!" urlò improvvisamente nonna Ilde "Se continuate tutti così finirò per mandarvi via tutti. Chi vi ha detto che non mi piacciono i topini di campagna?" Poi rivolgendosi a papà Bontàsana aggiunse: "Sai una cosa piccolino? Seiproprio carino, fatti vedere meglio." Distese il braccio verso il pavimento e lo invitò a salire sulla sua mano. Papà Bontàsana volle fidarsi e salì sulla mano della nonnina. La guardò meglio, non era così male poi. Lei intanto lo sollevava cautamente da terra e lo metteva in direzione del chiaror di luna. "Già, sei proprio carino. Puoi restare." Quindi lo ripose sul pavimento e poi sbirciò verso l'interno della tana, notando i piccoletti e la mamma. "Ooooh, ma qui c'è anche una bella famigliola! Ti porterò del formaggio e della lattuga."

Tutt'intorno era piombato un silenzio quasi spaventoso e alla nonnina non sfuggì, così si rimise in piedi, andò ad accendere le luci e procurò ai topini quanto aveva detto.Subito dopo, in tono autoritario, battè le mani e urlò improvvisamente: "Cari animali è questo il modo di festeggiare? Tornate a farvi sentire o finirete per spaventare i nuovi amici nati!" La notte era fresca e profumata e il chiacchiericcio della fattoria contagiò gli animali di tutto il vicinato, cicale e grilli notturni compresi. Ognuno a modo proprio festeggiava il lieto evento.