Fiabe Amatoriali - Laura Ricciardi: Festa di primavera

libro animato

Si racconta, che in un tiepido giorno di marzo, nel bosco, avvenne qualcosa di molto strano. Il sole, quella mattina, sembrava volere stendere i suoi raggi con più intensità e calore ed il cielo sfoggiava un azzurro brillante. Ciò che restava del gelido inverno stava miracolosamente svanendo e tutta la natura era in gran fermento. Gli alberi avevano adornato i rami stecchiti con piccole foglioline verdi. Il prato aveva assunto l'aspetto di un soffice tappeto dai colori tenui, ma vivaci. Nell'aria aleggiava un delicato profumo di fiori e qua e là volteggiava qualche insetto. Il lungo letargo era ormai terminato e gli animali, stiracchiandosi goffamente, facevano capolino dalle loro tane. Nel bosco delle cinque querce c'era l'abitudine, al termine della fredda stagione, di radunarsi tutti, per festeggiare l'inizio della bella stagione, così ognuno di loro, dopo una bella stropicciatina agli occhi e un'arruffata al pelo o, agli aculei,si dirigeva, quasi sotto ipnosi, nel luogo del raduno. Il primo ad arrivare all'appuntamento stagionale, grattandosi di tronco in tronco, fu Bruno, l'orso goloso, che frugando tra rami e foglie cercava del miele per fare colazione. "Non c'è ancora nessuno. Non vorrei essermi sbagliato, sono sicuro però che è davvero terminato l'inverno. Proverò a chiamare Dina la scoiattolina. Lei mi sarà grata per averla svegliata. Di solito fa una fatica enorme a risvegliarsi." Dicendo così Bruno cominciò a scuotere il tronco di un albero, che vibrò ripetutamente, finchè da una sua rientranza non si affacciò una bellissima scoiattolina, dalle ciglia lunghe, il pelo lucido e una splendida coda rossastra. "Ciao Dina." Disse Bruno, sollevando la punta umida del suo naso. "Ho pensato di svegliarti. Guarda è arrivata la Primavera e temevo che giungessi tardi all'appuntamento alle cinque querce." "Grazie Bruno, sei sempre così premuroso.. ehi, ma dove sono gli altri? Andiamo a cercarli." Dina la scoiattolina fece strada all'amico orso e, insieme si diressero verso un muro fatto con pietre appoggiate in maniera accomodata. Spostandone qualcuna trovarono la famiglia di Rodrigo il lombrico, pronta per partire. Erano tutti in fila: mamma lombrico, papà lombrico e i due figlioletti, i lombrichetti. "Amici" disse ancora Bruno, "è arrivata la primavera, fate presto, non vorrete arrivare tardi all'appuntamento?" "Siamo ancora in pochi, mi sembra. Ci uniremo a voi per chiamare gli altri." disse serio Rodrigo strisciando sul ventre. Allora Bruno l'orso goloso, Dina la scoiattolina e l'intera famigliola di Rodrigo il lombrico si avviarono verso un cumulo di foglie ancora bagnaticce, per via dell'ultima brina invernale. I lombrichini si misero subito all'opera per infilarsi in mezzo alle foglie, mentre gli altri due amici si affaccendavano per rimuoverle. "Che fate lì, a giocare con le foglie della mia tana? Pensavate che ancora dormivo?" irruppe un pò più in là il riccio Pasticcio. "I miei aculei erano tutti schiacciati e avevo un gran bisogno di rendermi presentabile per il grande incontro. A proposito, che facciamo ancora qua? Affrettiamoci o finiremo per fare tardi." Riccio Pasticcio, la famiglia di Rodrigo il lombrico, Dina la scoiattolina e Bruno l'orso goloso si incamminarono per andare a chiamare gli altri.

Improvvisamente da un cespuglio sbucò fuori Ciro il ghiro, con tutta la prole a seguito e da una parete rocciosa che portava ad una piccola caverna , venne fuori Fiorello il pipistrello. Al gruppo si aggregarono Rosina la cricetina, Carlotta la marmotta e Gigino, il topolino. "Ehi, ci siamo anche noi, aspettateci!!!" Urlarono i nuovi arrivati." La giornata era veramente splendida e la natura era tutta in fiore. Gli animali erano in festa e, di buon umore, raggiunsero la vecchia quercia, per iniziare i festeggiamenti. "Un momento!" disse Pasticcio "quello non è Ugo il tartarugo?" e indicò col suo buffo musetto la direzione dell'avvistamento. In effetti, poco più in là della vecchia quercia, c'era una bella tartaruga che, lenta, lenta camminava verso una direzione diversa da quella del raduno. Nella, la rondinella, arrivata proprio in quell'istante, si avvicinò ad Ugo il tartarugo e si accorse che piangeva e singhiozzava. "Ugo, perché piangi? E dove vai? Tra poco iniziano i festeggiamenti!" disse materna la rondinella. "Come? Ma allora non sono arrivato in ritardo?" rispose Ugo confuso e rincuorato, al contempo. "In ritardo?" fecero tutti gli animali in coro. "Pensavo di essere arrivato tardi all'appuntamento, perché qui non vedevo nessuno di voi.." poi aggiunse, ancora un pò imbarazzato, "pensavo che vi eravate dimenticati di me!" "Di te?" disse il grande gufo Fausto "non potremmo mai dimenticarci di nessuno. Non possiamo iniziare la festa di primavera se c'è anche un solo assente, perciò asciuga quei lacrimoni, e controlliamo se ci siamo tutti, così daremo il via alla festa." Dopo aver aspettato ancora qualche uccello migratore, qualche lumachina e qualche insetto, nell'ampio spiazzo, sotto la vecchia quercia, venne allestito un bellissimo banchetto, ricco di ogni leccornia per ogni animale. Al centro, su un grande trono, intrecciato con edera e fiori e circondato dai festeggiamenti, madama Primavera sedeva come regina della festa, riempiendo tutto intorno di colori e profumi.